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Siena, 21 gennaio 2022 - Munzir El Nezzel, il piccolo Mustafa, la madre Zeynep e le due figlie Nur e Sacide hanno lasciato la loro casa e partiranno oggi da Istanbul su un volo diretto a Roma. Arriveranno a Fiumicino in serata, ad accoglierli ci saranno i dirigenti del Siena International Photo Award, i volontari della Misericordia e un mediatore culturale. Da Roma verranno a Siena, dove inizierà per loro una nuova vita. E si compirà un altro miracolo di solidarietà germogliato in una città, che da mille anni, dalla nascita del Santa Maria, ha la vocazione dell’accoglienza e delle cure. "L’ambasciata italiana in Turchia - racconta il direttore del Sipa Luca Venturi, il principale artefice di questa grande storia - ha dato l’ok da poche ore, la famiglia di Mustafa partirà da Istanbul. Grazie agli oltre 100mila euro raccolti dalla campagna di solidarietà lanciata dal Sipa". Non crede che sia merito della potenza evocativa di quella foto? Un abbraccio tra padre e figlio menomati da guerre e malattie, in mezzo alle macerie? "Il claim della campagna era ’can a picture make a difference?’, può una foto fare la differenza? Alla domanda è arrivata una risposta affermativa, di portata internazionale. Quella foto ha fatto davvero la differenza". Ha parlato con la famiglia El Nezzel? "L’ho fatto continuamente. Sono in contatto con babbo Munzir, scrivo in arabo aiutandomi con Google Translator. Mi hanno mandato un sacco di video, tutti in arabo e quindi poco comprensibili. Abbiamo fatto call con mediatori linguistici. E alla fine dell’ultima call, il piccolo Mustafa mi ha detto ’I love you’, ridendo. E’ stato un momento molto toccante". Qual è stato il momento più complicato? "Quando abbiamo pensato alla raccolta fondi. C’era il rischio che potesse passare per una strumentalizzazione di un dramma. All’inizio c’era scetticismo, non ...
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