"Il piano operativo sarà elastico"

La sfida dell’assessore Michelotti "Primo capoluogo ad approvarlo"

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di Pino Di Blasio

"Siamo il primo capoluogo in Toscana che approva il piano operativo con la legge regionale 65 del 2014, siamo il primo capoluogo che ottiene la doppia firma dalla Soprintendenza e dalla Regione, con buona pace delle opposizioni. L’unico Comune senese con la doppia firma, finora, è Pienza". Francesco Michelotti, assessore all’urbanistica si prepara alla battaglia oratoria, oggi in consiglio comunale, sull’approvazione del piano operativo. Convinto che passerà senza colpo ferire. "Ci sono i numeri per approvarlo - afferma Michelotti - poi tornerà in Regione per la bollinatura, sarà pubblicato sul Burt ed entrerà in vigore 30 giorni dopo".

Perché il piano operativo rappresenta un punto di svolta?

"Perché introduce destinazioni flessibili, soprattutto sui grandi contenitori in città. Una questione che mi sembra sia cara a La Nazione. Guardiamo il Palazzo delle Papesse: è destinato a servizi culturali e a centro direzionale, categorie molto ampie, dentro le quali si possono inserire varie funzioni da sviluppare".

Non è troppo indeterminato?

"La prima conseguenza dell’adozione del piano operativo è che il Comune di Siena abbandonerà il regime di salvaguardia, con le sue regole stringenti e i tanti vincoli. Saremo in un regime ordinario che ci consentira una cosa fondamentale: l’adozione di varianti semplificate per rispondere alle esigenze del futuro".

Meglio fare esempi concreti

"Penso all’altro tema che La Nazione ha sollevato in questi mesi, il destino dei grandi contenitori di Banca Monte dei Paschi. Se domani dovessero palesarsi necessità di cambio di destinazioni d’uso, servirebbero strumenti snelli, come la variante semplificata, per dare a ogni palazzo una sua funzione".

La differenza rispetto a oggi?

"Rispetto alle altre varianti, con la semplificata non devi fare la Vas, valutazione ambientale strategica. Non c’è neanche la trafila dell’avvio del procedimento, in 30 giorni si chiude tutto. Il regime ordinario te lo permette, oggi non si può fare".

Un bel salto in avanti

"Senza dubbio. Rispetto alle giunte del passato, comprese quelle Piccini e Valentini, il nuovo piano operativo cambia anche approccio. Le amministrazioni finora hanno un metodo di governo binario, dicono sì o no agli interventi presentati. Oggi l’amministrazione pubblica deve fare proposte, orientare le scelte, lanciare sfide per essere attrattiva. Prima il Comune era un soggetto passivo, così diventa proattivo".

E’ il caso di Palazzo Sozzini Malavolti in Pantaneto?

"Può rientrare nella fattispecie. Ma penso più alla regola che ogni nuova trasformazione deve essere accompagnata da un’opera pubblica. Vuoi realizzare appartamenti? Devi progettare un’area verde, un parco giochi. L’esempio migliore è il supermercato a Siena Nord. Una società vuole aprire una media superficie, ha il progetto per farla, ma il supermercato deve essere accompagnato da opere infrastrutturali. Come la ’bretellina’ che collega la strada fiume a Fontebecci con una rotonda. Intervento che risolverà la questione viabilità a Siena Nord".

Ci sono novità più popolari?

"Ne cito due: la norma che prevede la possibilità per le Contrade di ampliare le sedi, anche delle società, fino al 50%. Cosa che qualche Contrada ci aveva chiesto in passato. E le due varianti già adottate per il Policlinico, per ampliare il pronto soccorso e la risonanza magnetica. Il vecchio regolamento urbanistico prevedeva limiti per l’ampliamento dell’ospedale, il nuovo li cancella perché considera prevalente l’interesse pubblico".

Perché la variante semplificata sarà la chiave di volta?

"Perché ci permette di tornare su ogni decisione e rende fluido il piano operativo, senza cristallizzare nessuna previsione. Se un’amministrazione sa usare sapientemente questa novità e la saprà gestire, il piano di Siena potrebbe incrociare i progetti del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Se infine il Parlamento approvasse la proposta che abolisce la doppia conformità urbanistica ed edilizia, questa norma darebbe ancora più elasticità al piano operativo".