Il Pd senese si divide tra i ’due emiliani’

Gli iscritti che hanno scelto tra Elly Schlein e Bonaccini per il congresso. Laura Boldrini, Enrico Rossi e la Valdelsa con l’ex eurodeputata

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di Orlando Pacchiani

Quelli che hanno già scelto e lo dicono (pochi), quelli che hanno già scelto e non lo dicono, quelli che è troppo presto, quelli che aspettano mozioni e posizionamenti superiori. Il congresso Pd è ancora ai blocchi di partenza, l’approdo a febbraio inoltrato è lontano e nel capoluogo c’è chi teme riverberi sulla campagna per le amministrative e il rischio sovrapposizione con le possibili primarie. Ma questa è un’altra partita, ancora più indefinita. Intanto le prime mosse.

In Valdelsa si segnala un certo attivismo per Elly Schlein. Ad assistere al lancio della sua candidatura a Roma c’era un pezzo di amministrazione comunale di Poggibonsi, il vice sindaco Nicola Berti con il collega di giunta Fabio Carrozzino e il presidente del consiglio comunale Franco Gallerini. "Elly Schlein ha una storia precisa riconducibile ad alcune battaglie fondamentali per la sinistra: lavoro, redistribuzione della ricchezza, ecologismo", afferma Berti di ritorno dall’evento.

Dall’altro capo della provincia, la consigliera regionale Elena Rosignoli, segretaria dell’Unione comunale di Torrita, si colloca sul versante opposto: "Mi ritrovo molto nell’idea di partito e nel modo di fare politica di Stefano Bonaccini. Credo sia la persona giusta per dare un futuro al Pd". Sottotraccia in realtà prevalgono per il momento le inclinazioni verso l’ex eurodeputata di molti esponenti di punta senesi e legati al territorio. Laura Boldrini, pur sempre eletta nel collegio senese, è da subito con Schlein ("progressista, ecologista e femminista; con al centro la lotta alle diseguaglianze, il lavoro dignitoso e la tutela dei diritti di tutti e tutte. Questo è il partito che vogliamo", ha detto di lei), così come il candidato sconfitto nel collegio della Camera Enrico Rossi, che a proposito di Bonaccini ha scritto: "Questa prospettiva non mi convince affatto e mi impegnerò dentro il partito per combatterla politicamente".

E più in generale l’ala sinistra del partito, quella che una volta era l’area Orlando, guarda quasi naturalmente verso Elly Schlein, anche se per ora quasi nessuno si sbilancia ufficialmente: così l’assessore regionale Simone Bezzini, il segretario provinciale Andrea Valenti, l’ex parlamentare Susanna Cenni, l’ex candidato alla segreteria provinciale Pippo Lambardi ("Parole intelligenti ed equilibrate, bene così", ha detto dopo una sua intervista), l’ex assessore comunale Paolo Mazzini.

In questa logica rientra anche il segretario comunale Massimo Roncucci, attento però come non mai a non far sovrapporre il percorso congressuale a quello per le comunali. Non viene dalla sinistra del partito ma si è già posizionato pro Schlein anche Giacomo Bassi, ex sindaco di San Gimignano. Il senatore Silvio Franceschelli al momento non si pronuncia e assai difficilmente, considerato il ruolo e le conosciute doti di mediatore, sarà in prima fila nel confronto congressuale. Bisognerà in ogni caso capire se la candidatura Bonaccini, con l’appoggio di Nardella e l’eventuale accordo con il sindaco di Pesaro Matteo Ricci, si connoterà anche come espressione di una categoria di amministratori molto legati ai territori, come qualcuno ventila. In questo caso diversi sindaci potrebbero essere spinti a sostenere il presidente dell’Emilia Romagna, anche se a al momento non paiono esserci particolari movimenti in questo senso.

A favore di Bonaccini per ora si è espresso l’ex segretario comunale del capoluogo Simone Vigni ("Finalmente!", ha commentato l’annuncio della sua candidatura).