Il Palio usato per un omaggio all’artista Gastel

Il Consorzio tutela a lavoro dopo una segnalazione sull’uso dell’immagine apparsa nella rivista ‘Elle’. Nessuna autorizzazione

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Il fascino del Palio. Anche se nel 2020 le Carriere sono state annullate e quelle attuali rischiano di saltare, la Festa di Siena conferma di esercitare un’attrazione speciale su imprenditori e operatori della moda. E continua a far discutere ogni volta che l’immagine della Carriera, di cavalli e fantini, delle Contrade, viene impiegata (e sfruttata) in maniera impropria. Com’è accaduto nel caso dei cavalli lanciato al galoppo che sta facendo il giro dei social, dopo essere apparsa sulla prestigiosa rivista ‘Elle’. Una delle pubblicazioni più fashion per quanto riguarda moda e bellezza declinate al femminile. Peccato che il fantino e il barbero del Bruco – si tratterebbe della prova generale dei Provenzano 2019 – siano stati utilizzati per pubblicizzare vari articoli. Anzi no. Si tratterebbe in realtà di un omaggio al fotografo Giovanni Gastel, nipote di Luchino Visconti, scomparso il 13 marzo scorso, tramite scatti di varie città. Resta il fatto, si vede nella foto a fianco, che il muso del cavallo è infilato in una borsa, un secchiello di pelle che costa 298 euro. E addirittura all’animale vengono fatti calzare zoccoli che sfiorano i 1000 eur e sono di una marca francese. Mentre sul corpo dell’animale compare un’altra borsa di pelle con effetto intreccio per cui occorrono oltre 300 euro. I commenti non si sono fatti attendere. "Di cattivo gusto", "Senza parole". E via dicendo.

La segnalazione è arrivata al Consorzio per la tutela del Palio venerdì. E da allora l’amministratore delegato addetto all’area immagine e comunicazione, Fiamma Cardini, si è attivata. "Stiamo lavorando", conferma l’Ente. Che ovviamente non aveva autorizzato alcun utilizzo dell’immagine, visibilmente modificata. Un’indagine che, alla luce di quanto già accaduto in passato, potrebbe portare ad una diffida a seguito dello sfruttamento improprio dell’immagine. Serve comunque tempo. Occorrono riscontri e contatti chiarificatori prima di passare all’azione. E di far comprendere che il Palio è tutelato, con esso le Contrade e i loro colori.

Non è certo la prima volta che la Festa viene sfruttata a fini commerciali bypassando il Consorzio, di solito in quanto non si conosce neppure la sua esistenza. Tutti ricordano l’immagine della maxi-piadina che nel 2016 fu al centro di polemiche roventi in quanto il simbolo dell’identità collettiva, Piazza del Campo appunto, era stato modificato con photoshop per annunciare la prossima apertura di un franchising in città. Uno scatto del Campo durante la prova generale con la carica dei carabinieri a cavallo ed un’enorme piadina al centro che ricopriva la Conchiglia. Il Consorzio aveva chiesto ed ottenuto la rimozione.

Lo stesso era accaduto, solo per fare un altro esempio, con la bandiera del Valdimontone utilizzata per una lattina d’olio da un litro apparsa sugli scaffali di punti vendita inglesi. Una limited edition che conteneva uno degli oli extra vergine toscani più apprezzati nel Regno Unito. L’azienda lucchese non sapeva di doversi rivolgere al Consorzio e dopo la diffida da parte di quest’ultimo aveva assicurato lo stop alla produzione.

Laura Valdesi