Il Monte taglia i direttori, l’ira dei sindacati

La riorganizzazione proposta dall’ad Bastianini per snellire la gerarchia. "Piano improvvisato, non c’è chiarezza sul futuro della banca"

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di Pino Di Blasio

Ufficialmente è un’informativa sulla procedura che riguarda la semplificazione dell’assetto organizzativo della direzione generale del Monte dei Paschi. Ma per i sindacati della Banca è stata una fuga in avanti inaccettabile e da bloccare subito. Tutto parte dal piano di riorganizzazione stilato dallo staff dell’amministratore delegato Guido Bastianini che punta a raggiungere "una maggiore flessibilità operativa e velocità decisionale, attraverso la riduzione dei livelli gerarchici e l’accorpamento tra strutture, con conseguente snellimento delle filiere".

L’idea di Bastianini e del vertice operativo di Rocca Salimbeni è avere un’unica struttura di direzione, chiamata ’Chief’, che dipende direttamente dall’ad e dal consiglio d’amministrazione, dalla quale dipendono le strutture di primo, secondo e terzo livello. Dentro le strutture saranno creati i ’Team’, con minimo 3 persone, che avranno funzioni diverse.

Non è il piano per snellire la direzione generale degli 880 dipendenti, come previsto nella versione ’stand alone’. E’ solo un preludio, una piccola dieta che non prevede esuberi di personale; ma secondo Bastianini porterà a una efficienza complessiva di 84 risorse, tra le quali ben 41 direttori operativi, i chief operating officer.

Nemmeno il tempo di ricevere la lettera della Banca e le segreterie dei sindacati Mps hanno acceso semaforo rosso. "Abbiamo a più riprese evidenziato la palese contraddizione in cui l’azienda si pone avviando un percorso di tale valenza in assenza di un quadro chiaro sul futuro della banca" è l’incipit del comunicato sindacale. Che prosegue: "Riteniamo assolutamente preoccupante che l’azienda abbia unilateralmente deciso di iniziare una rivoluzione organizzativa di tali dimensioni e impatto sui lavoratori, senza avere chiarezza sullo scenario futuro e senza avere punti di riferimento sull’approdo finale delle ricadute dal punto di vista professionale e territoriale dei colleghi interessati".

I sindacati contestano la fuga in avanti della direzione della Banca. Che insiste nel seguire un piano ’stand alone’, che non è stato approvato da nessuno e che la DgComp non avallerà. Come afferma lo stesso vertice di Mps, rispondendo alle domande dei soci. "Noi contestiamo la tempistica della riorganizzazione - dice Federico Di Marcello, Fisac Cgil -. Non c’è una visione complessiva della banca e non vedo perché dovremo avallare noi sindacati un piano che non è stato avallato da nessuno". Sembra un corto circuito ai piani alti, ieri è andato in scena un cda inatteso alla vigilia dell’assemblea. "Possono anche andare avanti con la riorganizzazione - conclude Di Marcello - ma noi consigliamo di fermarsi".