"Il lavoro a tappeto ha pagato Pronti per riconquistare Siena"

"Letta mi ha confessato che questa è stata la campagna elettorale più bella della sua vita"

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Prima di salutarlo, sotto il diluvio che frustava piazza del Campo martedì notte, il neo onorevole Enrico Letta glielo ha confessato: "È stata la campagna elettorale più bella della mia vita". Lui, Andrea Valenti, segretario provinciale del Pd senese ha incassato. E un pensierino è andato subito al 2023.

Valenti, il Pd è già pronto a riconquistare Siena?

"Ancora è presto, ma credo che quello che abbiamo fatto su questo collegio possa essere un laboratorio in vista delle prossime amministrative".

Da dove partirete?

"Due strade ormai sono state tracciate".

Quali?

"La prima è che il Pd deve necessariamente fare delle alleanze e parlare con tutti. Siano altre forze politiche o il mondo civico. Soltanto così si vince. A Siena siamo avanti di quattro punti, quindi il segnale c’è sicuramente".

Il rischio è però di vederli evaporare in 24 mesi.

"Qui viene la seconda strada: dobbiamo fare campagne elettorali e stare sui temi e sulle persone, facendo molto ascolto. Quello che mi ha colpito è che abbiamo basato tutto sull’ascolto: non è stata la solita passerella di esponenti politici. La gente se gli dai spazio, ha ancora voglia di partecipare".

Ma l’affluenza è stata comunque rasoterra.

"Non è stata alta, ma dobbiamo considerare che si tratta di elezioni suppletive. E poi a Siena si è ottenuto un 44 per cento. Abbiamo cercato di fare un po’ di statistica per capire come sia andata rispetto ad altre".

Il risultato?

"Probabilmente sono state le elezioni suppletive più partecipate nella storia delle suppletive. Quando con Gentiloni e si aprirono le suppletive nel collegio 1 di Roma e vince Gualtieri, l’affluenza fu appena del 17 per cento".

Il Pd ha ancora capacità di portare persone ai seggi?

"Abbiamo fatto una campagna elettorale a tappeto, ma nonostante questo chi era sui territori mi diceva: ‘ci sono persone che ancora non hanno capito bene per cosa si voti’. Quindi sì, siamo riusciti a mobilitare, nonostante non ci sia stato il battage che c’è dietro ogni elezione politica: arrivare a tutti era molto complesso. La strada per riportare la gente alle urne è quella delle Agorà".

I riflettori però sono stati accesi a lungo. Anche per il centrodestra. Un boomerang?

"Salvini è stato molto sul territorio. Penso che così facendo si polarizzi l’attenzione degli elettori, indebolendo il proprio candidato. Anche se il risultato di Marrocchesi Marzi è stato buono".

Mai avuto paura di perdere?

"No, anzi non ci aspettavamo risultati vincenti come quelli in roccaforti di centrodestra come Piancastagnaio, Cortona e Chianciano Terme. Adesso dobbiamo riposarci. Poi inizieremo a lavorare per Siena".

cla.cap