di Laura Valdesi
Individuato dai carabinieri forestali il punto da cui è partito l’incendio che mercoledì sera ha messo in subbuglio Siena. Il sopralluogo svolto ieri mattina, quando le fiamme erano ormai spente sotto le mura della città, sul versante che da porta Laterina scende verso Fontebranda, ha consentito di risalire all’area in cui sarebbe stato bruciato del materiale. Servono ulteriori accertamenti ma appare assodato che si tratti di un incendio colposo. Sfuggito di mano a qualcuno o, semplicemente, è rimasta della brace che ha ripreso vigore, succede spesso soprattutto con il vento. Il rogo non si è sviluppato in due punti diversi, dunque, come le fiamme lasciavano pensare quando le immagini del fuoco hanno fatto il giro dei cellulari. Cosa che avrebbe potuto portare ad ipotizzare il dolo che viene ad oggi escluso. La vicenda arriverà sul tavolo della procura, verrà certo aperto un fascicolo. Non sarà una passeggiata trovare chi ha messo in pericolo abitazioni e antiche mura, oltre al verde. I carabinieri hanno ascoltato diverse persone che vivono nella zona e altre saranno sentite nei prossimi giorni per raccogliere elementi utili su quel sentiero che scende verso Fontebranda. Lì non ci sono certo telecamere e rimane anche piuttosto coperto dalla vegetazione. "Un plauso ai vigili del fuoco e ai volontari per l’impegno profuso nel sedare l’incendio" è arrivato già mercoledì sera dall’assessore alla protezione civile Francesca Appolloni, rimasta fin quasi a mezzanotte sul posto. E’ stato anche grazie all’intervento di ben 8 squadre de ’La Racchetta’ che il rogo è stato spento senza causare danni a cose o persone. Durante tutta la notte e anche ieri altri uomini, anche dell’Unione dei Comuni della Val di Merse, hanno proseguito nella bonifica e nel controllo.
"E’ andata bene ma forse poteva andare peggio", interviene dura l’associazione Le Mura. "L’incendio boschivo che ha interessato la zone dei Percorsi spagnoli, tra porta Laterina e il parcheggio in Esterna Fontebranda, non ha raggiunto le mura anche se è arrivato fino al sentiero che corre proprio sotto la tratta che parte dal Fortino del Peruzzi. Siamo andati –spiega l’Associazione – di buon’ora a verificare di persona, intrattenendoci con i volontari. Il rogo ha interessato una parte di un’oliveta abbandonata e tutta una zona che l’incuria e l’abbandono delle coltivazioni ha trasformato in una macchia impenetrabile. Dovremo insistere e impegnarci affinchè progetti di riqualificazione delle zone sotto le mura vadano avanti speditamente o tornino le coltivazioni che valorizzano territorio e paesaggio".