"Il Cavaliere è sollevato e molto soddisfatto"

"Ora può ambire a diventare presidente della Repubblica? Noi facciamo gli avvocati" replicano i suoi legali Cecconi e De Martino

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di Laura Valdesi

SIENA

"Il fatto non sussiste. Tutti e due assolti con formula piena. Sono state accolte le nostre argomentazioni. Un grandissimo risultato di cui sono veramente contento. Stupito? No, il tribunale ha riconosciuto la fondatezza degli argomenti portati. Ed è a nostro avviso l’unico epilogo che doveva avere la vicenda. Ribadisco, sono molto soddisfatto. Scusate ma adesso devo telefonare", dice l’avvocato Enrico De Martino, il primo dei legali dell’ex premier ad uscire dall’aula al terzo piano di palazzo di giustizia dopo la lettura della sentenza di assoluzione per Silvio Berlusconi e il pianista di Arcore Danilo Mariani.

"L’ho sentito un attimo fa – commenta l’avvocato del Cavaliere Federico Cecconi che si era invece attardato un attimo nell’aula preclusa a giornalisti e telecamere per via del Covid – ed era evidentemente sollevato e soddisfatto". Sono le 19 passate quando arriva il verdetto al termine di una giornata ricca di colpi di scena. "Sicuramente lunga. Quanto al risultato, credo di dire una cosa banale ma ci dà enorme soddisfazione perché è un’assoluzione con la formula più ampia. Ogni altro commento sarebbe spreco di tempo e anche scontato", dice Cecconi. Inevitabile guardare ora al Ruby ter in corso a Milano e alle possibili ricadute sull’esito del processo principale. "Auspichiamo che ci siano ricadute positive anche su di esso. Non dimentichiamo che la vicenda per cui è giunta l’assoluzione è in tutto e per tutto frammento di un procedimento più ampio ma le caratteristiche e l’impostazione accusatoria sono le medesime. Quindi confidiamo che in attesa di leggere le motivazioni questo sia un buon viatico per il futuro". Rispondono all’unisono invece gli avvocati Cecconi e De Martino, fuori dal tribunale, quando si chiede se ora il Cavaliere può ambire, a maggior ragione, a diventare presidente della Repubblica. "Noi facciamo gli avvocati", ribattono sorridendo. Sulla ricusazione del collegio che è stata poi rigettata Cecconi spiega "di aver sempre ritenuto di avere elementi importantissimi a fronte delle contestazioni severe che ci sono sempre state fatte. Evidente che la dialettica processuale ci ha messo nella condizione di cautelarci, sempre all’insegna del massimo rispetto". Fra novanta giorni le motivazioni di quello che l’avvocato De Martino definisce "il corretto epilogo da parte del tribunale". Sul legittimo impedimento che aveva tenuto banco per oltre un anno, dopo le richieste di condanna del pm Valentina Magnini, Cecconi rivendica "che non c’è stato alcunché di pretestuoso e dilatorio. Prova ne sia che appena le condizioni hanno cominciato ad essere migliori in termini di salute ha potuto riprendere la vita di tutti i giorni, tanto che oggi (ieri, ndr) era a Bruxelles".

"Il quadro accusatorio era talmente chiaro ed evidente che non si poteva fare diversamente", commenta con un sorriso ampio l’avvocato di Mariani, Salvatore Pino. "Quando ho sentito 530...", gli fa eco la collega Fanny Lucia Zoi che racconta di aver già sentito il pianista. "Era contentissimo, ha avuto un momento di commozione ma ha sempre confidato nella seria valutazione del collegio. Non abbiamo mai perso la fiducia, né lui si è perso d’animo", svela. "E’ stata una giornata tumultuosa ma noi eravamo convinti della forza probatoria e da lì non ci si poteva distaccare. Da ultimo questa ipotizzata corruzione si era ridotta a 14mila eurodi dazioni che francamente erano scollegate da ogni prospettiva di accordo corruttivo. Non ci aspettavamo di dover discutere oggi ma se questa è la conclusione siamo soddisfatti". "Tutti riconducibile all’attività lavorativa, espletata già dal 2006 e che sta proseguendo. Sono rapporti di assoluta trasparenza", rimarca l’avvocato Zoi.