"Il biotecnopolo operativo a inizio 2023"

L’annuncio del presidente Aime: "Saranno reclutate dalle 200 alle 300 persone per centrare gli obiettivi"

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Il Biotecnopolo sarà operativo a partire dai primi mesi del 2023. Ad annunciarlo è Silvio Aime, presidente della Fondazione Biotecnopolo di Siena, a margine della conferenza ‘Il ruolo ed il contributo di Siena n della salute del futuro’ andata ieri in scena in occasione del Festival della Salute 2022. "I temi sui quali si focalizzerà il Centro nazionale antipandemico – ha continuato Aime, all’esordio senese da presidente della Fondazione - saranno quelli dei vaccini, degli anticorpi monoclonali e della resistenza agli antibiotici. Adesso aspettiamo solo che il direttore scientifico, Rino Rappuoli, ci presenti il piano pluriennale delle attività sui cui ha lavorato negli ultimi giorni. Saranno duecento-trecento persone ad essere reclutate per le attività relative ai nostri obiettivi, che al momento si pongono il 2026 come obiettivo di medio termine".

Professore di Chimica al Dipartimento di Biotecnologie Molecolari e Scienze della Salute e Coordinatore del Centro di Eccellenza di Imaging Molecolare dell’Università di Torino, Aime ha poi avuto modo di rivolgersi direttamente ai futuri compagni di viaggio nell’avventura senese durante la conferenza.

"Ho sentito grande volontà di fare sistema, un sistema quale noi dovremo mettere le gambe. Il Biotecnopolo è una formidabile occasione per il Paese, un’iniziativa che parte dall’eccellenza senese per poi collegarsi con capacità ed esperienze che si trovano in contesti regionali e nazionali per far sì che l’Italia vada a occupare un posto di rilievo nella competizione internazionale per garantire condizioni di vita migliore. Un campo importante per un paese come il nostro, che ha risorse intellettuali e scientifiche importanti. L’hub è stato proposto come una iniziativa che vada ad integrare quello che già il Paese fa in termini di ricerca, sviluppo e innovazione in ambito delle biotecnologie applicate".

"Se c’è qualcosa che abbiamo imparato dalla pandemia, è la necessità di essere meglio preparati per le prossime: il governo ha fatto bene a pensare ad un’iniziativa finalizzata alla prevenzione, così come ha fatto bene ad installarlo a Siena, dove il cammino era già avviato tra eccellenze del settore e lavoratori pronti ad entrare a in breve tempo nel progetto, una rapidità che non deve più mancare nel settore scientifico italiano".

"La realtà senese è perfetta per tradizione, attitudine ed ecosistema, capace di rispondere velocemente e coerentemente a questi stimoli. E Rappuoli e il suo gruppo di ricerca sono la guida perfetta per questo progetto".

Andrea Talanti