
I partecipanti all’iniziativa
Parte da Enoteca Italiana Siena il tavolo di lavoro riunito nel bastione San Filippo per individuare i vitigni e i processi produttivi capaci di creare un grande vino bianco nella toscana interna. L’iniziativa ha visto la collaborazione di Accademia Italiana della Vite e del Vino, Donne del vino della Toscana e Ais Toscana. "Festeggiamo i 75 anni alla costituzione che è avvenuta a Siena – afferma Rosario Di Lorenzo, presidente dell’Accademia –. Oggi siamo di nuovo qui per confermare l’impegno e l’interesse dell’Accademia a occuparsi dei problemi del settore vitivinicolo e dare il giusto risalto a Siena, affermare la necessità di fare sinergia fra le istituzioni. Oggi c’è la tendenza al consumo del bianco e questa parte della Toscana è interessata, quindi l’Accademia ha delle idee per sviluppare questa produzione". Enoteca Italiana torna protagonista: "Un evento importante – sottolinea la presidente Elena D’Aquanno – l’incipit di una cosa di cui parlo da due anni: riportare l’enologia a Siena". E sui dazi tutte le parti sono d’accordo sul fare gioco di squadra: "Enoteca Italiana ha sempre voluto stringere sinergie – continua D’Aquanno – anche perchè il momento che stiamo attraversando non depone benissimo, ma i nostri bastioni saranno una veicolazione commerciale, ed è quello che stiamo già facendo con questo studio sui vini bianchi toscani". Sui dazi è intervenuta anche Donatella Cinelli Colombini, delegata delle Donne del Vino della Toscana: "Siamo convinti che i grandi territori dei vini rossi diano sempre dei vini bianchi di livello. Brunello e Chianti stanno tenendo, perchè la catena distributiva statunitense triplica il buisness. Una ricchezza che Trump non vuole perdere".
Matteo Cappelli