Ideavano attentato: indagati Trovati 4 etti di esplosivo

Lui, kosovaro radicalizzato secondo i carabinieri del Ros, è ai domiciliari. La fidanzata 18enne, che vive in Val d’Arbia, è libera. "Nessuna azione illecita"

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E’ finita nei guai per amore. Per quell’uomo, nato in Italia da una famiglia kosovara come la sua, con il quale non era ancora sposata ma a cui aveva promesso di legarsi. Lui però aveva avuto contatti con un "reclutatore", per tutto il corso del 2021. Lo avrebbe ammesso il giovane stesso, ora agli arresti domiciliari. "E ciò gli aveva consentito di approfondire la conoscenza dello Stato islamico", ha svelato il generale del Ros Pasquale Angelosanto illustrando l’esito dell’operazione che, come anticipato da La Nazione, ha visto un blitz anche in Val d’Arbia, il 15 giugno scorso. Quel 20enne conosciuto sui social, che viveva in Trentino mentre lei, 18 anni appena compiuti, abita a pochi chilometri da Siena, infatti, secondo la procura si sarebbe radicalizzato fino a progettare un attentato in nome dello stato islamico. Per questo gli investigatori lo accusano di reati che vanno dalla finalità di terrorismo all’addestramento sempre con finalità di terrorismo anche internazionale. "La prima volta in Italia che – ha evidenziato ancora Angelosanto – ci troviamo di fronte ad un radicalizzato in proprio che si è auto-addestrato sul web che accantona precursori per compiere un attentato".Sostanze chimiche che servono per la produzione di materiale esplodente molto pericoloso usato in passato sin dal 2004 in Spagna e nel 2005 a Londra, nel 2015 e 2016 in Francia e Belgio. Poteva sintetizzare fino a 4 etto di Tatp. L’uomo, che si sarebbe procurato anche vestiti militari, per i carabinieri del Ros avrebbe progettato con la donna un viaggio in Nigeria perché qui c’è una componente dello stato islamico a cui si sarebbe dovuto legare per partecipare ai combattimenti. Aveva comprato un’auto senza pagare l’assicurazione, perché era stato programmato un viaggio fino ad Istanbul dove la coppia avrebbe abbandonato il veicolo per poi andare in Nigeria in aereo. Trasferta che non si sarebbe concretizzata perché le vaccinazioni non erano state fatte e la ragazza in realtà avrebbe dovuto andare in estate con la famiglia di origine in Kosovo. La giovane, fermata il 15 giugno, è già libera perché risultata estranea all’ipotesi di reato. Il difensore Danilo Lombardi, contattato, si limita ad osservare "che il giudice nella sua ordinanza non ha ravvisato alcun tipo di indizio a carico della mia assistita. Una ragazza di 18 anni che non ha compiuto alcuna azione illecita, soprattutto di terrorismo. Non è emerso nulla se non la sua vicinanza al giovane fidanzato. Tantomeno progettava attentati". Nipote di un imam, considerato radicalizzato e attivo nel Senese, è stato detto ieri dagli investigatori. Si tratta di un parente acquisito del padre, in realtà, che dal 2019 non è più in Italia.

Laura Valdesi