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di Luca Venturi* Siena, 22 gennaio 2022 - Tutte le storie devono partire dall’inizio. Vale anche per la favola del piccolo Mustafa El Nezzel, del babbo Munzir, della madre Zeynep e delle sorelline Nur e Sacide, che ieri sera sono arrivati a Roma alle 17.35 sul volo partito da Istanbul, attesi da una cinquantina di giornalisti, troupe televisive e fotoreporter di ogni parte d’Italia e del mondo. Il primo giorno della vita nuova di Mustafa e famiglia è cominciato alle 6,30 di ieri mattina, quando hanno lasciato la loro nuova casa di Ankara, concessa dal governo turco con tanto di cittadinanza per tutta la famiglia, dopo che avevano lasciato il loro villaggio di Idilib in Siria e il campo profughi turco di Reyhanli. A riprendere la famiglia una troupe della Rai, con Lucia Goracci inviata in Turchia, che mi ha rassicurato sulla grande felicità di Mustafa e degli altri. Che non vedono l’ora di arrivare e non temono nessun assalto dei media. Da Ankara sono arrivati a Istanbul all’ora di pranzo. Lì li attendeva un funzionario della diplomazia italiana, che per coincidenza aveva prenotato lo stesso volo e quindi ha garantito l’assistenza alla famiglia fino a Roma. Tutti sono stati gentilissimi con la famiglia El Nezzel. La compagnia aerea Turkish Airlines ha voluto dare l’upgrade, portandoli in prima classe, a Mustafa e al padre Munzir. Nell’aeroporto di Istanbul hanno avuto tutta l’assistenza di cui avevano bisogno. Il volo da Istanbul è partito alle 15,30 ora italiana (17.30 in Turchia). Intanto a Siena il comitato di accoglienza è partito alle 14 alla volta di Fiumicino. Assieme a me, Maria Panniati, dirigente del Siena Award e responsabile dell’accoglienza del Festival, che sarà la prima ad avere relazioni con la famiglia; don Renato Rotellini, vicario dell’Arcidiocesi in rappresentanza del cardinale ...
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