I ristoratori aderenti a Tni (Tutela nazionale imprese) non saranno oggi in piazza di Spagna a Roma per chiedere la riapertura di bar e ristoranti. L’annuncio arriva da Tiziana Del Monaco, titolare de ’La Miniera’ a Siena, che spiega: "Non crediamo nell’apertura forzata dei locali, perché il vero problema è garantire la continuità del lavoro. Inutile tornare in attività con il rischio di venire multati sia noi che i clienti. Quella di Roma è un’iniziativadal valore esclusivamente mediatico".
Ma la Del Monaco esamina la protesta a Roma anche dal punto di vista economico: "Riaprire significa riempire la dispensa, richiamare il personale dalla cassa integrazione e fare i conti con il fatto che è privo di assistenza sanitaria. Meglio quindi riaprire quando il Comitato tecnico scientifico farà passare il messaggio che bar e ristoranti sono luoghi sicuri".
L’obiettivo di Tni è uno solo: "Puntiamo a riaprire per non chiudere mai più – annuncia la ristoratrice senese –: non vogliamo dover aggirare la legge per poter lavorare. In occasione del fash-mob ’Io Apro’ che avevamo organizzatio nei giorni scorsi, abbiamo inviato delle richieste ufficiali a tutte le Prefetture d’Italia per avere dati scientifici in grado di giustificare il motivo della chiusura dei ristoranti. Nessuno ci ha mai risposto". E ancora: "In tredici mesi di epidemia – continua la Del Monaco – c’è stato un aumento del numero di contagi, nonostante la chiusura dei ristoranti. Questo significa che sono state individuate le attività sbagliate. L’auspicio quindi è che si ripensi un ritorno alla vita normale per tutti, senza attendere il contagio zero. Come? Attraverso il rispetto dei proticolli di sicurezza e rigidi controlli sul rispetto delle regole anti-Covid".
Infine l’annuncio: "Stiamo studiando un’iniziativa a livello nazionale da attuare nei prossimi giorni. Tra Siena e provincia siamo un centinaio di attività aderenti a Tni, conto che saremo tutti presenti".
C.B.