
SIENA
"Siena rappresenta una tappa imprescindibile dell’arte sacra come quella legata ai Magi, ai quali sono collegati anche elementi non sacrali". Spiega Giacinto Di Pietrantonio docente di Storia di arte contemporanea all’Accademia di Belle Arti di Brera. Seconda puntata sulla web radioarte senese oggi alle 17 con ‘La Natività nell’Arte’, storie tese da Giotto a Cattelan e oltre. Il dibattito da Siena coinvolge grandi nomi. Parlerò, dice Di Pietrantonio, storico, tra i massimi riferimenti in Italia per l’arte contemporanea, "con il conduttore Federico Fusj e ospiti illustri, come Michelangelo Pistoletto, Gilberto Zorio, Grazia Toderi, esperti senesi, della Natività nell’arte e, per la coincidenza dell’Epifania, dei Re Magi".
Siena è dedicata alla Vergine; da Duccio e altri, tanti nostri grandi artisti sono stati ispirati dalla Natività e dai Magi.
"Parleremo di Duccio come capostipite della scuola di pittura senese; per la scultura, di Nicola e Giovanni Pisano, Arnolfo di Cambio, altri. Nel Museo del Duomo è esposta la Madonna di Duccio con tanti episodi, come quello dei Re Magi nella predella 1308-11; nel Duomo, il Pulpito è ricco di scene sacre, tra cui due dedicate ai Re Magi, scolpite tra il 1265 e il 1268: il Viaggio e l’Adorazione. Questo percorso senese ci porta in Pinacoteca con l’’ Adorazione dei Magi’ di Bartolo di Fredi; ad ammirare l’’Adorazione dei Magi’, tavola del Sassetta divisa in due parti: quella inferiore a Siena, Collezione Chigi-Saracini del Mps, l’altra superiore a New York, Metropolitan Museum of art".
Il suo intervento a radioarte?
"Sono affezionato a Siena una delle più belle città ed ho molti amici artisti, critici, direttori di museo. Radioarte è una delle rare emittenti in Italia che dedica le sue energie all’arte".
Il valore artistico della Natività e dei Re Magi?
"I Re Magi rappresentano un episodio a sé ma artisticamente si sviluppa all’interno della Natività. Gli altri personaggi minori hanno un ruolo ‘generico’, senza identità. I Magi hanno nomi, sono re, o astrologi e sapienti, vengono da lontanissimo, affrontano un lungo viaggio guidati da una stella; portano doni. Hanno una storia che può essere raccontata: per questo gli artisti se ne sono interessati. E, così, sono stati interpretati in molti modi: santi, re; con le trè età: giovinezza, maturità, vecchiaia; sono futuro, presente, passato, quali discendenti figli di Noè, sono simboli dei tre continenti e delle razze allora conosciute Europa, Africa, Asia. Forse anche per questo Papa Benedetto XVI li ha indicato come santi copatroni d’Europa".
Antonella Leoncini