I nuovi vaccini contro il cancro "Sperimentiamo quelli stile Covid"

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Tumori cerebrali, nuove combinazioni terapeutiche, identikit del micro-ambiente tumorale e vaccini anti-cancro. Sono questi i quattro pilastri dell’immunoterapia del futuro: a tracciare la strada della ricerca sono stati i big mondiali dell’immuno-oncologia a Siena in occasione della quinta edizione del ‘Think Tank, A Vision of I-O: call for actions’ organizzato dal professor Michele Maio, direttore del Centro di Immunoncologia delle Scotte e presidente della Fondazione Nibit, motore del progetto insieme a due eccellenze internazionali come il Parker Institute for Cancer Immunotherapy e il World Immunoterapy Council. "L’immunoterapia ha rivoluzionato la cura di molti tumori - spiega il professor Maio -. A partire dal melanoma al tumore al polmone, la cui malattia si sta riuscendo a controllare sempre più a lungo". Oggi, grazie all’utilizzo di combinazioni di immunoterapici, la sopravvivenza sul lungo periodo è in costante aumento. Esiste però una quota di persone che non risponde efficacemente ai trattamenti. Ecco perché la ricerca è al lavoro nel tentativo di identificare le ragioni. "Il mancato successo sta nello ‘spegnimento’ della risposta immunitaria - continua il professor Maio-. I fattori condizionanti sono riassumibili con il termine di micro-ambiente tumorale. In futuro, in base all’analisi del tumore e dell’ambiente in cui cresce sarà possibile identificare nuove strategie in grado di aumentare l’efficacia dell’immunoterapia". Tra queste, una potrebbe essere rappresentata dallo sviluppo di nuovi vaccini terapeutici. A Siena si è discusso dell’utilizzo, in sperimentazione clinica, dei vaccini a mRNA per andare a migliorare l’efficacia dell’immunoterapia.