I nuovi infermieri per l’area vasta

Sono oltre 300, tra i quali 106 nel territorio senese i professionisti sanitari dedicati alle famiglie

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Dopo una vita professionale passata all’ombra del medico, la figura dell’infermiere torna in primo piano sulla scena sanitaria pubblica e lo fa grazie al nuovo modello organizzativo adottato dall’Asl Toscana sud est: dal 1° settembre 2021 ogni cittadino in condizioni di bisogno della Toscana sud ha un infermiere di famiglia e comunità come riferimento. Un professionista della salute che riconosce e cerca di mobilitare risorse all’interno delle comunità. Oggi, ad un anno di distanza, sono 331 gli infermieri di famiglia e comunità al lavoro in tutta la Asl Toscana Sud Est, di cui 106 nella provincia di Siena. La nuova organizzazione del lavoro va a garantire una presenza dell’infermiere di famiglia e comunità nelle dodici ore diurne, sette giorni su sette, partendo dalla concezione della casa come primo luogo di cura.

"La nostra azienda – sottolinea il dg Antonio D’Urso facendo il punto della situazione - è capofila in Toscana e una delle prime in Italia ad aver avviato questo progetto e ad aver implementato in tutto il proprio territorio gli infermieri di famiglia e comunità. Tali figure svolgono funzioni fortemente integrate con tutti i professionisti e gli altri portatori di interessi che operano per la salute dei cittadini, come medici di famiglia, medici di comunità, assistenti sociali, fisioterapisti ma anche farmacie e associazioni di volontariato. L’adozione di queste modello organizzativo dell’assistenza territoriale ha consentito l’inizio della costruzione di un rapporto di forte integrazione con i setting ospedalieri". "Ad ogni infermiere di famiglia e di comunità sono stati assegnati un territorio specifico e delimitato e la popolazione che lo abita - spiega Vianella Agostinelli, direttore infermieristico Asl -, tenendo in considerazione le caratteristiche orografiche, demografiche, epidemiologiche, ma anche la densità abitativa e le caratteristiche sociali del territorio e di quella specifica comunità. E abbiamo da poco attivato un servizio veramente innovativo che permette con semplici operazioni di geolocalizzare il proprio infermiere di famiglia ed entrare in contatto con lui. Questo faciliterà non poco il contatto tra assistiti e infermieri".

p.t.