"I morti per Covid sono triplicati Più anziani e con patologie gravi"

L’analisi del professor Frediani: "Non so se il virus è mutato, ma è più contagioso. Tanti ricoverati ultra90enni"

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Trentacinque morti nella prima ondata, cento nella seconda. Ricoveri quadruplicati e tasso di mortalità stabile solo per la statistica, ma palesemente preoccupante. Il professor Bruno Frediani, responsabile dell’area Covid medico-chirurgica, non si nasconde dietro le percentuali. E cerca di spiegare perché il Covid uccide di più ora rispetto alla scorsa primavera.

"Se si guardano i dati in Toscana e in altre aree - è la premessa - non sono diversi dai numeri senesi. E’ cambiato il tipo di malato che arriva in ospedale. In primavera nell’area Covid era ricoverato l’anziano ultra80enne che aveva la polmonite e qualche altro problema. Ora arrivano pazienti molto provati fisicamente, ’defedati’ come si dice in gergo, affetti da tante patologie. Ci sono malati talmente fragili che non possono essere nemmeno intubati. Avrei voluto trasferire un paziente negativo in un altro reparto, non è stato possibile perché un piccolo spostamento sarebbe stato fatale".

Il bilancio delle vittime Covid alle Scotte è pesante, però...

"Bisogna anche fare il rapporto con il tasso di mortalità degli anni precedenti. I ricoverati della seconda ondata hanno un’età media di almeno 5 anni più alta di quelli della prima. Ci sono tanti ultra90enni. Spesso non hanno malattie polmonari importanti, ma patologie più gravi. Essendo positivi, sono ricoverati qui".

C’è qualche dato che suffraga questo trend?

"Al Policlinico abbiamo fatto 430 ricoveri totali, 350 nella seconda ondata. Tanti anziani in più con patologie avanzate: metastasi tumorali, malattie cardiovascolari, diabete, cuore".

Solo un problema d’età? Perché in Giappone non ci sono tanti morti?

"In Italia abbiamo l’aspettativa di vita più alta, Giappone a parte. Ma non è tanto quello che accade in ospedale, quanto la prevenzione che forse è mancata. Nella prima ondata di primavera

è stata data meno possibilità di cura a pazienti anziani che avevano problemi non gravi. Se in primavera non si curano scompensi cardiaci o problemi oncologici, in autunno le patologie si aggravano. E la mortalità sale".

Il Coronavirus è mutato?

"Non ci sono evidenze scientifiche sulle mutazioni. Ma registriamo casi molto gravi e molto più rapidi ora rispetto a primavera. Polmoniti che in pochi giorni portano il paziente in terapia intensiva. Non sappiamo se il virus è più ’cattivo’. Ma non bisogna sottovalutare il clima. Affrontiamo il Covid per la prima volta in inverno, non sappiamo se è mutato, sicuramente è più contagioso".

Quando sarà debellato?

"Penso nel 2022. Gli effetti del vaccino si cominceranno a vedere in autunno, a patto che la campagna copra una bella fetta di popolazione".

Pino Di Blasio