Green Pass, averlo è una corsa a ostacoli

Ci vogliono le due dosi di vaccino, ma molti ragazzi non le hanno avute. "Servono mesi, così i nostri figli non possono viaggiare"

Green pass

Green pass

Siena, 21 luglio 2021 - La certificazione vaccinale consegnata dall’Asl è una cosa e il Green pass un’altra; questo secondo poi si distingue in una versione italiana, con relativa validità, e in un’altra europea. Fatto sta che oggi la documentazione che prova l’immunità del soggetto sta minando le vacanze (all’estero) di tanti; ma all’orizzonte si intravedono problemi maggiori, quando anche in Italia servirà il green pass per viaggiare su un bus o in treno e forse anche per andare a scuola. Perché al momento il green pass in Italia è rilasciato solo dopo la somministrazione delle due dosi di vaccino e a chi ha contratto il virus viene somministrata una sola dose. Una circolare del Ministero della Salute indica la somministrazione di un’unica dose di vaccino per chi ha un’infezione pregressa, purché la vaccinazione venga eseguita ad almeno 3 mesi di distanza dalla documentata infezione e entro i 6 mesi dalla stessa. E qui sta la complicazione to scana, che vaccina con un’unica dose i soggetti contagiati a 9 mesi di distanza, quando invece il disciplinare ministeriale parla di doppia vaccinazione dopo i sei mesi.

In Toscana chi ricade nel gap fra 6 e 9 mesi dalla malattia, così stante la procedura, non riceverà la seconda dose. E sono coloro che si ritrovano negato il green pass, in mancanza della seconda determinante dose di vaccino. E’ il caso sollevato da una mamma della provincia senese – ma che evidentemente riguarda tanti altri soggetti – che ha notato la difformità nei tempi della durata dell’immunità indotta dalla malattia (da 6 a 9 mesi) fra il disciplinare del Ministero e quello dell’Asl Toscana Sud Est. "Mio figlio ha 18 anni e nel 2020 ha contratto il virus. Appena c’è stata la possibilità abbiamo prenotato il vaccino sul sito della regione Toscana ed ottenuto 2 appuntamenti per la somministrazione di 2 dosi del vaccino tipo Pfizer presso il centro vaccinale di Siena. In occasione della prima somministrazione, a giugno, durante l’intervista con il medico del centro vaccinale, è emerso che, siccome mio figlio aveva avuto il Covid e non erano trascorsi 9 mesi dalla guarigione, necessitava di una singola dose". Poi il ragazzo ha avuto necessità del Green pass: "Abbiamo chiamato il 1500 (numero telefonico del Ministero della Salute) – racconta la mamma - appena abbiamo stampato il Green pass dal quale è emerso che mio figlio non risultava aver completato il ciclo vaccinale, ma doveva fare ancora la 2° dose, come indicato nella circolare del Ministero 8284. Ci hanno anche detto che i 9 mesi della Asl Sud Est sono in contrasto con quanto indicato dal Ministero e che se non viene fatta la seconda dose non è possibile ottenere il Green pass".

A questo punto i dubbi sono diversi: è sufficiente una sola dose per essere immunizzato? Come si può avere ugualmente il green pass? ‘Parlando con altre persone – ancora la mamma - è emerso che in questa stessa situazione sono molti altri e nessuno ha trovato una soluzione. Vorrei chiedere alla Regione e all’Asl di prendere provvedimenti con la massima celerità e non lasciare le persone con metà vaccino, con i rischi sanitari che ne conseguono; e che venga chiarito quale è il modo per ottenere il green pass per coloro che a questo punto sono privati della seconda dose e che quindi non possono spostarsi".