Palio, giubbetto fatto in casa per il fantino. «L’ho visto in Piazza e ho pianto»

E’ stato realizzato da una lupaiola. «Grande emozione»

 Daniela Bassi e Barbara Nicosia

Daniela Bassi e Barbara Nicosia

Siena, 19 agosto 2018 - OGNI punto è stato dato con amore. La seta tagliata con la cura riservata alle cose care. Del cuore. Senza sbagliare niente. Perché quell’indumento era il più importante che finora aveva cucito. Sarebbe dovuto scivolare sulle spalle del giovane a cui la sua Contrada affidava le sorti nel Palio dell’Assunta. Con questa passione e con la delicatezza che meritano gli oggetti preziosi, ha lavorato al capolavoro: il giubbetto di Gingillo. Ora vittorioso. «La prima volta che ho visto il fantino, quando è entrato in Piazza per la prova, non sono riuscita a trattenere le lacrime. L’ha indossato da subito e c’è andato al Palio», racconta felice e anche un pizzico orgogliosa Barbara Nicosia. E’ stato dalle sue mani e dal tocco leggero di Daniela Bassi, autrice dello stemma dipinto della Contrada, che è uscito il giubbetto.

«TUTTO è nato questo inverno. Si parlava di qualcuno che potesse iniziare a vedere come funziona il mondo delle monture. E io cucio per passione», riavvolge il filo dei ricordi Barbara, che ha 34 anni. E in Contrada è cresciuta. A inizio giugno la richiesta della Lupa di realizzare il giubbetto che poi è stato utilizzato da Gingillo ad agosto. «E’ stato emozionante, più difficile di quanto immaginavo. Quando ho steso la seta sul tavolo per la prima volta sono scese le lacrime. Un lavoro bellissimo, dall’inizio alla fine. Tutto mi sarei aspettata che cucire il giubbetto, ora vittorioso. Una grande soddisfazione», ricorda. Dieci giorni per realizzarlo, immaginando quanto sarebbe battuto forte il cuore del fantino sotto quella seta, spingendo il cavallo. Quante emozioni e turbamenti avrebbe asciugato insieme al sudore, come se fosse una spugna di sentimenti. «Le misure sono standard, la linea dritta. Non si fa una giacca elaborata. In tanti hanno chiesto se avevo inserito cabale. Nulla di tutto ciò. Però ogni tanto – svela Barbara – lo guardavo e dicevo ‘Mi raccomando, fai del tuo meglio’». Gingillo non sa quali mani hanno cucito il giubbetto che l’ha fatto ‘rinascere’, come fantino. Perché Barbara Nicosia è una persona, per sua ammissione, molto riservata. «Ho abbracciato a lungo amiche e amici quando il sogno si è avverato. L’amore per la Contrada, ecco – conclude – perché l’ho fatto».