Giovannini: 'Comportamenti adeguati, sennò la seconda ondata può essere uno tsunami'

Il direttore delle Scotte ha ricevuto il Premio Mangia per la lotta al Covid 19: "Vinto il nostro Palio"

Giovannini insieme ai professioni delle Scotte durante la premiazione (Foto Di Pietro)

Giovannini insieme ai professioni delle Scotte durante la premiazione (Foto Di Pietro)

Siena 15 agosto 2020 - Fa il segno di vittoria e alza il braccio al cielo, il direttore generale delle Scotte Valtere Giovannini. Poi scende dal palco, con la preziosa pergamena che attesta l’attribuzione del Premio Mangia, il più importante della città,  per la battaglia corale vinta  contro il Covid19. Saluta il picchetto d’onore sotto il palco, in Piazza del Campo di cui fanno  parte  alcuni professionisti dell’Azienda ospedaliero-universitaria   in prima linea nella ’guerra’. Gli occhi  di Giovannini sono densi  di emozione, nonc erca di nasconderla. «Un’emozione straordinaria. La conserverò nella memoria e nel cuore. E’ stato il nostro Palio», commenta a caldo  il direttore generale. «Noi abbiamo corso un Palio importante, non è durato i tre giri della Piazza ma quattro mesi. E l’abbiamo vinto. Il segno di vittoria significava questo».  Una battaglia importante.  «Che abbiamo preparato con attenzione. Con generosità. L’abbiamo combattuta senza badare a spese, in termini di impegno personale e di sacrificio. Tutti i nostri operatori, dal pronto soccorso al triage, dagli infermieri alla Covid Unit, non hanno fatto mancare niente. Abbiamo individuato il virus e lo abbiamo studiato. Il palio è stato vinto grazie alla straordinaria generosità degli operatori. Hanno dato tutto, senza chiedere nulla in cambio, senza mostrare fatica. Quel segno di vittoria era la felicità di chi arriva e guardandosi indietro vede soltanto avversari che sono stati sconfitti. In questo caso il nemico era il virus». Che continua però  a diffondersi.  «Sento tante inesattezze. Prima, seconda fase, nuova ondata. Ebbene la seconda  ondata  c’è già. E sarà più o meno forte in funzione di ciò che riusciremo oggi a fare. I giovani continuino a divertirsi e ad incontrarsi, è la loro stagione. Ma c’è modo e modo di farlo. Ci si saluta con gli occhi. Soprattutto si usa la mascherina chirurgica, è leggera. D’estate si porta benissimo. Un piccolo sacrificio ma un atto di affetto e di rispetto per gli altri. Se lo interiorizziamo ogni giorno  la seconda ondata non sarà uno tsunami. Potrebbe esserlo, se  non adotteremo comportamenti adeguati.  Il virus è ancora in agguato.  Ai giovani raccomando un minimo di attenzione, teniamo le distanze, laviamoci le mani. Così vinceremo anche la seconda ondata».