"Giani presidente Saremo decisivi"

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Riccardo Nencini (nella foto), numero uno del Partito socialista e presidente della Commissione Cultura del Senato, ha fatto ieri da testimonial ai ’suoi’ candidati Luciano Garosi e Sonia Maggi, inseriti nella lista Orgoglio Toscana, che sostiene Eugenio Giani. Affiancato dal segretario regionale Giorgio Dal Ciondolo e dal collega provinciale Emiliano Migliorucci, Nencini ha subito messo le carte in tavola: "Esprimiamo buona parte dei candidati di ’Per Giani presidente’. Orgoglio Toscana è l’unica lista con impronta riformista e laica. Credo che saremo decisivi per la vittoria del centrosinistra".

Perché la scelta di Garosi e Maggi?

"Garosi è stato vicesindaco a Montepulciano e consigliere provinciale, fa politica da 30 anni. La Maggi è un’insegnante con grande competenza sulla scuola. Nella prima giunta del presidente Giani porremo sul tavolo due proposte: creare 20mila nuovi posti di lavoro, per la valorizzazione dell’ambiente e del paesaggio e assegnare 5mila euro a ogni esercizio commerciale nei centri storici solo attraverso il censimento dei locali e la verifica del danno economico causato dal Covid".

Il sondaggio Winpoll parla di testa a testa tra Giani e Ceccardi. Qual è il suo pronostico?

"E’ certa solo la vittoria di Zaia in Veneto e De Luca in Campania. Per il resto le altre 5 Regioni sono sul filo di lana. La Toscana deve cambiare, ma altra cosa è lo sradicamento violento che vuole la Ceccardi, cioè l’isolamento dell’Europa e dalle altre regioni. Non credo che i toscani siano pronti a votare questo sradicamento".

Siena, con la vittoria del centrodestra, ha dimostrato che il cambiamento è possibile. La Regione è contendibile?

"Se i senesi tornassero a votare farebbero come i romani per la Raggi, cioè manderebbero ad amministrare una sinistra diversa, ma ancorata ai valori del passato. Salvini ha dato prova a livello nazionale e regionale, vedi Lombardia e Sardegna, dell’incapacità della Lega".

Il ruolo dei 5Stelle in queste Regionali?

"Hanno preso voti a destra e a sinistra, perché anti-sistema per definizione. Ora stanno diventando un partito istituzionale. Credo che in Toscana il centrosinistra non abbia bisogno dei voti 5Stelle, perché ce la farà con i propri".

C.B.