"Gattina presa a fucilate, ora è in fin di vita. Rischiano pure le persone"

Una volontaria della colonia felina di Rapolano: "Denuncia alla Forestale"

Tante persone  si occupano delle colonie feline dove ci sono gatti sterilizzati  e controllati  (Foto d’archivio)

Tante persone si occupano delle colonie feline dove ci sono gatti sterilizzati e controllati (Foto d’archivio)

Rapolano (Siena), 1 dicembre 2018 - Presa a fucilate. Hanno sparato senza pietà contro una gattina che fa parte della colonia felina di Rapolano. Le radiografie fatte dal veterinario non lasciano spazio a dubbi: i pallini hanno formato una rosa ampia. Saranno 30, forse anche 40 quelli ora disseminati nel corpo della micia. Uno spregio che dimostra la crescente mancanza di rispetto nei confronti degli animali. «Ma soprattutto il pericolo che si poteva correre visto che la zona dove ho ritrovato la gatta è molto frequentata», racconta Antonietta Scelfo, una volontaria che si reca a dare da mangiare alla colonia. Intanto anche su Facebook sono apparse le prime reazioni furiose a questo gesto senza senso. «Ho già contattato la Forestale per segnalare l’accaduto, spiegando la zona e annunciando che, una volta avuto il referto sporgerò formale denuncia.Non si deve sparare in quell’area», ribadisce Antonietta.

La micia era stata già sterilizzata. E fa parte di un gruppetto di gatti regolarmente sotto il controllo dell’Asl. «Domenica mattina sono andata a dare loro da mangiare e l’ho trovata dentro ad un fosso, malridotta. Sulle prime ho pensato che fosse stata investita da una macchina. Non riusciva a camminare. Così l’ho portata immediatamente dalla veterinaria a Cerchiaia a Siena. Qui la scoperta: si trattava di una fucilata che l’aveva raggiunta nella parte posteriore. E’ gravissima. Non sappiamo ancora se ce la farà a sopravvivere e, nel caso, se perderà l’uso delle zampe appunto posteriori. Forse c’è qualche speranza che la spina dorsale non sia interessata dal trauma. Mai successo da quando mi occupo di loro, almeno tre anni, un fatto del genere», condanna la volontaria. Preoccupata, in modo particolare, anche per l’area in cui è stato esploso il colpo.

«QUI GLI anziani vengono a passeggiare, c’è chi porta fuori il cane, altri fanno jogging. Immaginate se i pallini avessero raggiunto accidentalmente una persona? Magari in un occhio oppure addosso... Non l’avrebbero uccisa ma non è ugualmente ammissibile. Bisogna fare qualcosa», conclude Antonietta Scelfo.