Siena, ancora furti a Cerchiaia. Bottino da 30mila euro

L’ennesimo colpo è andato a segno nell’azienda Caliani: rubate mezzi e batterie. Si tratta del secondo raid nell’arco di un mese è mezzo, indagini in corso

Ladri in azione

Ladri in azione

Siena, 21 novembre 2021 - Un bottino di almeno 30mila euro. E, una scia di amarezza alle spalle. È il bilancio dell’ennesimo furto messo a segno negli ultimi 60 giorni nella zona di Cerchiaia. Stavolta a (ri)farne le spese è stata la Caliani Adelmo Srl sulla strada di Cerchiaia, storica azienda che vende batterie, tosaerba, mezzi agricoli e per il giardinaggio. È qui che i ladri sono entrati nella notte del 17 novembre.

Per farlo hanno forzato la porta d’ingresso, dopodiché hanno battuto palmo a palmo come cavallette il capannone, portando via merce per almeno 30mila euro anche se il bilancio dei danni deve ancora essere stilato. Nel bottino soprattutto batterie e pezzi di ricambio per mezzi agricoli. Un dettaglio che lascerebbe pensare a un furto su commissione. A scoprire il raid sono stati gli stessi proprietari il giorno dopo. Dai vetri d’ingresso hanno visto parte degli scaffali svuotati e la porta forzata, così hanno chiamato i carabinieri. Ma per loro la doccia è stata doppiamente fredda. La Caliani infatti un mese e mezzo fa era già finita nel mirino dei banditi. Quel giorno, durante la prima settimana di ottobre, era stato portato via soltanto parte del fondo cassa. Stavolta il bottino è stato di gran lunga superiore. Sul fatto, non appena sarà formalizzata la denuncia indagheranno i carabinieri.

Gli stessi che, nell’ultimo mese, hanno rinforzato i controlli nella zona di Cerchiaia finita al centro di un turbine di furti. Iniziato a soffiare proprio con il colpo alla Caliani un mese e mezzo fa per poi continuare i primi giorni di novembre quando, a finire nel mirino, fu la concessionaria Toyota. Segno che la ’banda di Cerchiaia’, responsabili di almeno una decina di furti fra tentati e andati a segno da fine settembre, è ancora in azione. L’analisi delle telecamere di sorveglianza della zona ancora non sembra aver dato frutti. E le aziende rischiano di sentirsi sempre più dei bancomat dai quali battere cassa, prima di sparire nella notte. cla.cap