Fronteggiamenti in Piazza, fumata nera. Contradaioli in aula a luglio

Ennesimo slittamento per l’udienza sui fatti del dopo Palio 2015. Anche l’appello per i torraioli condannati due anni fa non è stato fissato

Piazza del Campo (foto d'archivio)

Piazza del Campo (foto d'archivio)

Siena, 29 aprile 2021 - Un’era geologica fa. Quella che sembra trascorsa dai fronteggiamenti in Piazza, dopo il Palio del 17 agosto 2015. E anche dall’ultima udienza nel corso della quale, conclusa l’istruttoria – ossia non c’erano più testimoni da sentire –, sembrava che la sentenza per i contradaioli di Nicchio, Valdimontone e Onda sarebbe arrivata entro l’estate. Invece è passato oltre un anno e, a causa delle restrizioni per la pandemia, non si resce a celebrare il processo dove viene contestata la rissa. Era fissato per il 4 maggio, alle ore 14,30 davanti al collegio del presidente Ottavio Mosti. In contemporanea (una casualità, ovviamente) con l’inizio dell’addestramento a Mociano dei cavalli ammessi all’Albo. Ma l’udienza slitterà per l’ennesima volta. La nuova data, già comunicata agli avvocati, è il 6 luglio. Due mesi più avanti, dunque, perché i legali sono numerosi e gli imputati lo stesso. Le limitazioni imposte dal Covid 19 (tra l’altro lo stato d’emergenza è prorogato fino al 31 luglio) non consentono di metterli tutti nella stessa stanza. Pensare che c’era stata un’accelerata nelle udienze a inizio 2020. Poi, però, la pandemia ha cambiato radicalmente la nostra vita. E le scadenze. Con il lock down tutto era scivolato a settembre (dopo l’ultima volta in aula, il 3 marzo) ma un ulteriore slittamento aveva portato a fissare la data dell’attesa udienza il 17 settembre. Per farla breve: imputati e avvocati non sono più tornati in aula per uno dei passaggi più delicati. Vale a dire la perizia per l’identificazione-contestualizzazione degli accusati nei frame e nelle foto presenti del fascicolo per cristallizzare la presenza in Piazza di ognuno il giorno in cui sono avvenuti i fronteggiamenti. Sarebbe stata preferibile una dichiarazione spontanea, secondo il giudice Mosti. Che aveva incassato il sì solo dagli ondaioli difesi dall’avvocato Alessandro Betti. Il resto è storia: si era andati al primo febbraio scorso. Ma anche questa volta fumata nera: udienza il 4 maggio. E adesso nulla, si va appunto al 6 luglio. Una pagina giudiziaria che non si riesce a chiudere, dunque. Non è semplice stare per anni con la spada di Damocle di un processo sulla testa. C’è anche un altro rischio, ossia che possa cambiare giudice se, com’è possibile, Ottavio Mosti andrà in una diversa sede di tribunale avendone l’opportunità in quanto è a Siena già da quattro anni. Per la cronaca, non è ancora stata fissata neppure l’udienza per l’appello per i contradaioli della Torre, difesi dall’avvocato Daniele Bielli, che erano stati condannati nel marzo 2018 a 150 euro di multa .