’Franci’, la vera partita si gioca al ministero

La statizzazione slitta all’anno prossimo, ma è necessario che il Comune si impegni con Roma a garantire i locali per un tempo congruo

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Il processo di statizzazione dell’Istituto musicale ’Franci’ procede. Ieri la Corte dei Conti ha registrato il Decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri sulla distribuzione degli organici tra i vari conservatori che hanno presentato domanda per passare sotto la guida del ministero dell’Università. A breve quindi l’atto verrà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.

La notizia arriva direttamente da Roma, dove ha ripreso a lavorare anche la commissione chiamata a esaminare le candidature presentate da 22 istituti musicali italiani, oltre allo stesso ’Franci’. E’ richiesto un punteggio di 40 centesimi per ottenere la statizzazione e la valutazione viene fatta dal ministero sulla situazione dei locali, l’equilibrio finanziario, la composizione del corpo docente, il patrimonio strumentale in dotazione e l’eventuale federazione con altri conservatori. Alcuni istituti musicali potrebbero diventare statali già entro la fine dell’anno, mentre per il ’Franci’ si ipotizza che statizzazione, inizialmente prevista per il primo novembre, possa slittare a gennaio o febbraio dell’anno prossimo. Ogni istituto è chiamato a fare un elenco del personale da consegnare alla commissione ministeriale (a Siena ci sono 29 docenti, 4 amministrativi, 3 collaboratori scolastici e oltre 200 studenti). Seguiranno quindi incontri tra i singoli conservatori, il ministero e gli enti locali di riferimento per convenire sugli estremi della convenzione relativa alla statizzazione. In pratica servirà l’impegno formale del Comune di Siena a garantire al ’Franci’ l’uso dei locali per un periodo congruo. E qui l’eventuale ostacolo. L’amministrazione comunale, in attesa della sentenza di merito prevista il 24 maggio con cui il Tar della Toscana si pronuncerà sulla delibera consiliare di revoca dei locali concessi in comodato gratuito al conservatorio, potrebbe portare sul tavolo del ministero il braccio di ferro legale in atto con l’istituto musicale.

E’ verosimile che in questa sede il ministero chieda conto a Palazzo pubblico dell’impegno, sottoscritto dal sindaco Luigi De Mossi, a garantire gli spazi al ’Franci’ fino al 2039. E qui bisognerà vedere cosa risponderà il Comune di Siena che a oggi si trova senza rappresentanti nel Cda dell’istituto, dopo le dimissioni di Paola Giusti e la revoca della propria disponibilità a entrare in Consiglio dell’ex presidente Miranda Brugi. Insomma, nonostante la sospensiva alla delibera sullo sfratto del conservatorio, la statizzazione pare avere ancora davanti a sè un percorso a ostacoli.

Cristina Belvedere