Fonteverde, voto sull’ampliamento I ’paletti’ per il fondo Oaktree

I proprietari delle Terme hanno chiesto 4mila metri quadrati per costruzioni residenziali. Ne avranno 2mila per ricettività

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di Massimo Cherubini

"Un piano operativo che rispetta, con rigore, il paesaggio e non consente speculazioni edilizie di nessun tipo". Così Agnese Carletti, sindaco di San Casciano dei Bagni, dopo l’approvazione all’unanimità del piano operativo in consiglio comunale, che ha sollevato perplessità. Da una parte quelle di chi teme "un pericoloso ampliamento sia di "FonteVerde, sia dei nuclei abitativi del Comune". Dall’altra c’è chi avrebbe voluto "maglie più lente" nella concessione del cambio di destinazione urbanistica degli annessi agricoli.

Sono state 72 le osservazioni presentate sul piano operativo, solo una ha riguardato l’ampliamento di Fonteverde. A presentarla la proprietà, il Fondo americano OakTree, che chiedeva di elevare la nuova concessione dai richiesti 3mila metri quadri a 4 mila. Osservazione non solo respinta ma anche ridotta, da 3 a 2mila metri quadri. Con un cambio di ubicazione, così come prescritto dalla Soprintendenza, che potrebbe non risultare vantaggiosa per il richiedente. Intanto perché, cosa fondamentale, la destinazione d’uso che verrebbe concessa non è per costruzioni residenziali ma ricettive alberghiere. Camere, mini appartamenti dove possono soggiornare solo i clienti dell’albergo. Da aggiungere che la richiesta era relativa a un terreno, con il progetto bocciato dalla Soprintendenza perché non compatibile sotto l’aspetto paesaggistico.

Il permesso a costruire, sempre dando per scontato il buon fine della procedura, è spostata sul terreno della parte destra dello stesso viale. Ma non è di proprietà del Fondo Oaktree che detiene Fonteverde, quindi l’area deve essere acquistata. Infine la ’riadozione’ riapre il percorso procedurale, comprese le osservazioni che potranno essere nuovamente presentate. Sui cambi di destinazione degli annessi agricoli il sindaco Agnese Carletti afferma che "si tratta di recupero, non di ampliamento, spostamento o via dicendo. Il nostro piano operativo, "sorvegliato" dalla Soprintendenza e dalle leggi regionali, non consuma neppure un metro cubo di nuovo suolo pubblico".

I cambi di destinazione d’uso sono disciplinato da un apposito regolamento contenente norme a tutela del paesaggio. "L’intento del comune è quello di recuperare tanti annessi ormai fatiscenti nell’interesse proprio del paesaggio e non certo- è la battuta finale di Agnese Carletti - per agevolare speculazioni o interventi invasivi. Noi vogliamo tutelare il territorio di San Casciano dei Bagni e, per quanto possibile, a migliorarlo".