Festa titolare delle Contrade, il sogno di Papei: "Giro di alfieri e tamburino"

L’ex capitano civettino propone che vadano anche nella Contrada rivale "In un momento come questo sarebbe un segnale di unità per la città"

Roberto Papei

Roberto Papei

Siena, 1 maggio 2020 - «Siamo gente strana, noi a Siena. Le Contrade sono la nostra pelle, il porto sicuro. Sentendo un tamburo solitario che suonava, una sera al calar del sole nella casina che ho a Monastero dove mi ero recato per la rottura di una tubazione, mi è venuta un’idea. E con massimo rispetto e umiltà desideravo rappresentare questo sentimento". Tutto si può dire a Roberto Papei, ristoratore ed ex capitano civettino dalle radici salde e dal temperamento a tratti impetuoso, ma non che non ami profondamente la città e le Contrade. Il Palio.

Sentiamo, che succede? "Siamo in un momento di grande tristezza. Anche l’idea di andare al 2021 con le Carriere è una fitta al cuore. Inutile dire che noi senesi siamo legati ai ritmi della festa che ha saputo adattarsi nei secoli ad ogni traversia, cambiando pelle. Per questo pensavo che sarebbe bello, il giorno del patrono, prendere un tamburo e due bandiere e fare il giro delle Consorelle. Solo il priore ed eventualmente l’economo, con mascherina e protezioni, distanze di sicurezza". La prima festa titolare, quella del Valdimontone, si è già svolta. E le altre hanno dato la disponibilità ad allinearsi. "Lo dico con umiltà e con il cuore in mano di chi vuole bene a Siena. Proprio impossibile aggiustare il tiro in corso d’opera? In un mondo dove c’è sempre meno sentimento, nessuno si emoziona più e tutto viene sacrificato nel nome del dio denaro porterebbe una ventata di calore e gioia. Mi raccontava Tambus (Bruno Tanganelli, ndr) di quando, prigioniero, si ricordarono che era il 2 luglio e riuscirono a coinvolgere gli altri a fare il palio sulla spiaggia impersonando cavalli e fantini. Ripeto, possibile che la mia idea sia una stupidaggine ma volevo condividerla perché la vita non è più quella di due mesi fa". Papei sostiene poi che il giro dovrebbe prevedere anche di andare nell’avversaria. "Esatto. La Civetta va in piazzetta Grassi e il Leocorno viene in Cecco Angiolieri. Così le altre avversarie, Oca e Torre, Aquila e Pantera e via dicendo. Perché in un momento come questo siamo veramente Consorelle. E’ una cosa di cui la città ha bisogno. Qualcuno che si affaccia alla finestra per sentire il tamburo, un applauso, un saluto anche se solo dai palazzi. Sono convinto che le istituzioni non direbbero no".

Laura Valdesi © RIPRODUZIONE RISERVATA