Sant'Andrea, le famiglie costituiscono un Comitato per difendere il campino

Il presidente De Angelis: "Incontro con l'assessore per trovare una soluzione"

Il presidente del Comitato 'Il nostro campino' (foto Di Pietro)

Il presidente del Comitato 'Il nostro campino' (foto Di Pietro)

Siena, 5 settembre 2019 - «Il nostro Comitato non nasce contro la Roller Team che ha avuto un’autorizzazione da Palazzo Pubblico e ha diritto ad entrare nella pista polivalente. Né ce l’abbiamo contro il Comune. Ci siamo messi insieme unicamente a difesa delle cose che riguardano la nostra piccola comunità». E’ l’avvocato Pierluigi De Angelis la voce del Comitato ‘Il nostro Campino’, formato per adesso da una sessantina di famiglie che abitano a Sant’Andrea e costituito martedì sera grazie anche al collega Andrea Laghi e a Mauro Orlandini.

«L’obiettivo è ottenere dal Comune la revoca dell’intesa di collaborazione per la rigenerazione dei beni urbani tutelando il campino del quartiere affinché torni pienamente fruibile da parte della comunità», annuncia De Angelis che è il presidente del Comitato.

Ci sono stati atti vandalici all’interno del cantiere.

«Abbiamo esortato tutti a non prendere iniziative personali. Siamo certo pronti ad attuare forme di protesta civile, attraverso i canali che la legge ci consente di utilizzare. Ma ogni atto che ha segno diverso, anche se non so bene cosa sia avvenuto, certo non fa parte del nostro costume. Ci dissociamo da qualsiasi forma di vandalismo, non ha senso. Il Comitato agirà nel pieno rispetto delle regole e delle persone. E’ a difesa di un nostro diritto».

Quali le contestazioni? 

«Non che il Comune ci doveva informare, ha libertà di muoversi in autonomia, ci mancherebbe. Piuttosto poteva venire dai residenti e sentire se erano disposti ad ‘adottare’ quest’area. Ci saremmo costituiti in Comitato proprio a tale scopo. Bastava mettere due porte da calcio, sistemare i tabelloni del basket e aggiustare un cancellino rotto. Con poche centinaia di euro ce la saremmo cavata. Invece adesso per usufruire della struttura e di una pista, dove i nostri figli non possono giocare perché essendo da pattinaggio si scivolerà, dovremmo chiedere l’autorizzazione. Addio fruibilità da parte dei bambini. Senza contare che poteva essere individuata un’altra collocazione per la Roller Team dove l’accessibilità fosse migliore, tra l’altro. Si sarebbe fatta un’opera meritoria per una realtà sportiva che dà lustro alla città e questo ci fa piacere. Ma a nostro avviso l’attività non può essere esercitata nell’ambito di un quartiere dove musica, rumori e traffico rischiano di rendere più difficoltosa la vita delle persone».

Cosa chiede De Angelis?

«Un incontro con l’assessore Sportelli per individuare la soluzione. Se non si troverà pronti a ricorrere ad ogni strumento, anche legale, per difendere un diritto».