Falso broker truffa imprenditori: condannato

Un anno e 8 mesi all’uomo che si era finto intermediario finanziario senza essere iscritto all’albo. Soldi spillati per avviare pratiche di mutui.

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di Laura Valdesi

C’erano cascati. Sembrava una persona credibile. Affidabile. Un vero broker finanziario. Quello che serviva ai tre imprenditori. Ma l’uomo, impeccabile e anche ben organizzato, per quanto riguarda l’attività di intermediazione, in realtà esercitava abusivamente la professione. Non era iscritto nell’apposito albo. Insomma, per la procura era un truffatore. Di questo reato doveva rispondere davanti al giudice Pollini che l’ha condannato a un anno e 8 mesi. Non era in aula al momento della sentenza, presente invece il suo difensore di fiducia Katia Nocchi che si è battuta per smontare le accuse mosse al suo assistito. Dei tre imprenditori raggirati dal finto broker solo una senese di 50 anni si è costituita parte civile attraverso l’avvocato Vincenzo Bonomei.

Un broker perfetto, quel 49enne originario di Piombino ma residente a Roma. Si diceva esperto di prodotti esteri. Aveva fornito alla signora un numero di telefono fisso che sarebbe stato quello della segretaria, era spuntato fuori persino il nome di un notaio fiorentino che esisteva davvero ma del raggiro era del tutto all’oscuro. Poi era venuto il momento di tirare fuori i soldi, 1755 euro, necessari secondo quanto affermato dalla donna, per avviare la pratica necessaria ad ottenere un mutuo ipotecario. Il broker le aveva lasciato un piano di ammortamento che non l’aveva convinta. Il foglio era uno stampato estratto da un sito dove si simulavano appunto i mutui. Sentendo puzza di bruciato era andata a controllare meglio sul web. E digitando il nome dell’uomo erano emersi i suoi trascorsi. Così aveva contattato i carabinieri e, successivamente, il broker. Quando si era presentato e l’imprenditrice gli aveva svelato di sapere del suo giochino, reclamando indietro il denaro, si era allontanato. Ma i militari lo avevano intercettato e da qui erano iniziati nuovi guai, fino al processo per truffa e per esercizio abusivo della professione.

Che vedeva parti offese, come detto, anche altri due imprenditori. Uno di questi si era addirittura recato con il finto broker in Slovenia, a Maribor, dove c’era effettivamente la sede di una banca chiamata in causa dall’uomo ora condannato. Sempre per le pratiche aveva consegnato 1440 euro. Oltre 3mila quelli dati invece da una ristoratrice, sempre per poter accedere al mutuo. I fatti risalgono al 2013. Sette lunghi anni prima di avere giustizia.