Fallimento dell’Enoteca C’è l’offerta del Comune

Palazzo pubblico partecipa al bando per acquisire i tre marchi dell’istituzione. In pista anche una famiglia di imprenditori del vino e una ’cordata’ locale

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di Cristina Belvedere

Comune in pista per rilevare i marchi di Enoteca Italiana e rilanciarli. Dopo aver presentato la propria manifestazione di interesse ed essere stato ammesso alla successiva preselezione per le offerte economiche, Palazzo pubblico entra a gamba tesa tra coloro che sono interessati a recuperare e valorizzare la storica istituzione, da tempo in liquidazione. Il curatore fallimentare Raffaele Susini spiega: "La scadenza per la presentazione delle offerte scade giovedì 30 (domani, ndr), finora sono pervenute alcune manifestazioni di interesse; quella del Comune è tra quelle ammesse alla trattativa privata per rinegoziare l’offerta stessa dal punto di vista economico e in ordine al progetto di valorizzazione e sviluppo del marchio". Sono tre i brand al centro del bando: ’Enoteca Italiana Siena’, ’Enoteca Toscana’ e ’Viniadi’. In corsa i rumors indicano, oltre a Palazzo pubblico, un’importante famiglia di imprenditori del vino con cantina in provincia di Siena e una cordata di imprenditori locali.

Dopo la riconsegna al Comune degli spazi in entrambi i bastioni occupati a suo tempo dall’Enoteca, nel novembre 2021 si era tenuta la prima procedura di gara, andata deserta. L’idea era procedere in tempi rapidi per garantire un ritorno celere nelle mani dell’amministrazione comunale degli spazi occupati dall’istituzione. Si è quindi proceduto a un secondo bando, che il curatore Susini ha definito insieme all’Istituto di vendite giudiziarie. All’asta il magazzino vini (con un valore stimato in 37.250 euro), gli arredamenti e altri beni mobili (16.540 euro): rispetto alla prima gara, era stata prevista una suddivisione su più lotti per facilitare le operazioni di acquisto. Ma il pezzo forte sono i marchi, compreso quello dal grande valore storico e sociale per il legame con la città, cioè ’Enoteca Italiana di Siena’, stimato dalla perizia eseguita da Luca Turchi in 14mila euro.

Del resto l’Enoteca è rimasta in attività per ottanta anni, fino alla chiusura decretata formalmente dal Consiglio comunale nell’ottobre 2017. Una fine indegna del valore storico dell’istituzione, che è profondamente legata al tessuto sociale e imprenditoriale senese. Di qui la decisione di Palazzo pubblico di presentare un’offerta per rilevare i tre marchi, rispolverando un antico progetto, cioè un accordo con l’amministrazione provinciale del presidente Silvio Franceschelli per acquistare il brand e darlo in utilizzo a un soggetto idoneo per qualche anno, il tutto mantenendo quindi l’Enoteca in mano pubblica, in quanto parte del patrimonio senese.

Come detto, domani scade il termine per la presentazione delle offerte. Il curatore fallimentare Susini è ottimista: "Si tratta di un bando complesso, ma conto che tutto sia ultimato entro la fine dell’estate".