Dai lavori nel Duomo di Siena riaffiora antico affresco

Dal dipinto emergono alcuni busti di sante, tutte provviste di aureola dorata e tempestata di decori a stampo

Il Duomo di Siena

Il Duomo di Siena

Siena, 22 maggio 2019 - Rimovendo per lavori di conservazione nella cattedrale di Siena una pala d'altare realizzata dal fiorentino Pietro Dandini (Firenze, 1646-1712) e' riaffiorato un grande frammento di un antico affresco. Quanto resta delle facce delle sante riscoperte permette ancora di riconoscere l'autore del dipinto.

E' Paolo di Giovanni Fei (nato a Siena nel 1345 e morto nel 1411), uno dei maggiori pittori di quel periodo. Nonostante la consunzione della malta infatti sono ancora visibili alcuni busti delle sante, tutte provviste di aureola dorata e tempestata di decori a stampo. Si tratta di un'antica figurazione dipinta sul fondale della cappella tardo medievale del duomo senese, a fare da ornamento a un trittico su tavola posto sull'altare. Di questo allestimento esiste una testimonianza raffigurata da Pietro di Francesco Orioli sulla copertina della Gabella del 1483 (oggi all'archivio di Stato di Siena), sulla quale si volle far dipingere l'omaggio delle chiavi della citta' alla immagine della Madonna delle Grazie.

Se l'esistenza di questo insolito documento visivo fa tornare indietro nel tempo ad assistere a quella importante celebrazione votiva, la conservazione di tanti documenti cartacei nel grande archivio dell'Opera del Duomo consente addirittura di recuperare il nome dell'artista che affresco' il fondale della cappella al tempo dedicata a Sant'Antonio abate. Il 6 aprile 1400 Paolo di Giovanni Fei fu pagato ben 15 fiorini d'oro "per chagione di cierto lavorio che fecie a la cappella di sant'Antonio in duomo, cioe', di dipintura, per oro e azurro, e ogni altra sua spesa".