Continua la guerra sul costo della mensa fra Siena e il Comune di Asciano con un nuovo botta e risposta fra il sindaco di Asciano, Fabrizio Nucci e l’assessore all’Istruzione di Siena, Paolo Benini. Al centro del contendere la cifra versata dal Comune di Siena a sostegno di Asciano, passata da 45mila euro ai 19mila attuali, ma anche i 2 euro in più chiesti come conrtibuto mensa da Siena alle famiglie dei bambini non residenti a Siena che però frequentano lì la scuola. "Il Comune di Asciano - spiega Nucci - tutt’ora riconosce ai bambini residenti a Taverne, che frequentano la scuola di Arbia, le stesse condizioni rispetto al servizio mensa senza alcun sovrapprezzo. Inoltre, eventuali insoluti delle famiglie dei bambini che utilizzano il servizio e che rappresentano il 46% dei frequentanti, sono tutti a carico dell’amministrazione di Asciano. La scuola primaria e materna di Arbia – aggiunge Nucci – costruita tra gli ultimi degli anni ‘80 e i primi anni ’90, è stata sovradimensionata con 6mila metri quadri in più, oltre ad essere accompagnata dalla costruzione del palazzetto dello sport, proprio per consentire la frequenza sia ai bambini che alle associazioni sportive di Arbia e di Taverne. A questo proposito – spiega – occorre ricordare, che la manutenzione straordinaria della scuola è sempre stata a carico di Asciano così come quella relativa al palazzetto dello sport, strutture entrambe frequentate da residenti di Arbia e Taverne. Con la nuova amministrazione di Siena – spiega ancora – è stata approvata una delibera con cui si stabiliva, in modo unilaterale, che il compenso riconosciuto ad Asciano, sarebbe passato a 19 mila euro annui (da 45mila ndr). Decisione che abbiamo rigettato. Il Comune di Asciano, negli anni, ha investito 300 mila euro per il rifacimento del nuovo tetto della scuola, 60 mila euro per il rifacimento del parquet del palazzetto e 70 mila euro la realizzazione della nuova centrale termica. Se c’è qualcuno che fa discriminazioni tra i bambini non è certo il Comune di Asciano". A stretto giro la replica di Benini. "Il Comune di Siena – dice l’assessore – si assume le proprie responsabilità di fronte ai cittadini, conferendo risorse nelle casse dei Comuni limitrofi per permettere ai bambini di accedere alle scuole fuori dal proprio territorio di residenza. Questo avviene anche con Asciano, al quale vengono versati 19mila euro. Il resto sono chiacchiere. Ogni comune ha di fronte a sé una scelta. In situazioni miste, in cui ci sono cioè bambini che risiedono in comune e si recano a scuole in altri territorio, l’opzione è o di contribuire alle spese della scuola, come è giusto che sia, per supportare i costi; oppure scaricare i costi sulle famiglie". "Siena - conclude - ha fatto una scelta: versare risorse in favore delle amministrazioni limitrofe. Cosa che gli altri Comuni hanno scelto di non fare. Siena in conclusione, paga per mandare i bambini residenti in una scuola diversa dal Comune di residenza. Il Comune di Siena viene accusato di avere aumentato la tariffa mensa di due euro per i non residenti che vertono sulle scuole del territorio: l’aggravio di costo non è, invece, relativo solo al contributo mensa, ma è legato a tutta una serie di costi che lo stesso Comune di Siena sostiene, da solo, senza sostegno dalle altre amministrazioni".