Duello Oca-Lupa, Bubbolo approfitta e trionfa

E’ il 16 agosto del 1914, spirano terribili venti di guerra, e il ‘cencio’ va in Castelvecchio

SIENA

Pandemia e guerra due ragioni per rinunciare al Palio: è il 16 agosto 1914 e in Europa c’è già aria di guerra. Nei giochi delle strategie di questo Palio che sta per essere corso, quello che risulterà vincente è il cambio di Contrada per Aldo Mantovani detto Bubbolo, grande fantino e soprattutto grande stratega della Piazza. Il Nicchio decide di montare Rancani e lascia il via libera a Bubbolo di poter andare nella Tartuca. L’attenzione è però tutta su Picino che torna in Fontebranda dopo non poche polemiche dell’anno precedente. Un Palio che poi sarà lottato soltanto sulla carta: il grande Bubbolo approfitta della lotta fra Oca e Lupa, scattati bene dopo il via del mossiere Venturino Benvenuti, e a San Martino ha di fatto già chiuso questa carriera. Insomma, fra due litiganti, Picino e Cispa, il terzo va a vincere il drappellone di Vittorio Giunti. Così in Castelvecchio arriva il Palio e i giusti meriti vanno anche al capitano Lindoro Lusini, che entra nell’albo d’oro della storia tartuchina. Le cronache parlano di un ottimo compenso a Bubbolo, quasi mille lire, ma soprattutto con questo suo secondo trionfo lo fanno entrare nell’olimpo dei migliori fantini del momento. Solo la guerra interromperà questo momento magico di Aldo Mantovani.

Massimo Biliorsi