Drone vola sulle colture Segnala infestazioni o campi a rischio

Lo strumento è nato in collaborazione col Dipartimento di Agraria dell’ateneo senese

Si è alzato in volo pochi giorni fa su un campo di mais il primo drone munito di sensori di alta qualità in grado di monitorare lo stato delle colture e di effettuare diagnosi precoci in caso di infestazioni o presenza di malattie. L’iniziativa fa parte del progetto PIT (Progetto Integrato Territoriale) dal titolo ’Dalla fascia pedemontana al mare, che vede impegnato in prima linea il Centro di Ricerche Agro-Ambientali ’Enrico Avanzi’” dell’Università di Pisa ma anche l’ateneo di Siena. Sotto la responsabilità del ricercatore Nicola Silvestri, un team interdisciplinare è impegnato in una serie di attività sperimentali per valutare e applicare dati telerilevati in agricoltura. Il gruppo di ricerca si avvale della collaborazione del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali, di cui fanno parte Lorenzo Cotrozzi, Giacomo Lorenzini, Cristina Nali, Elisa Pellegrini e Sabrina Sarrocco e del Centro di Geo-Tecnologie dell’Università degli Studi di Siena, con il gruppo di Riccardo Salvini, Altair Pirro, Emanuele Tufarolo, Chiara Lanciano e Claudio Vanneschi.

"La gestione dell’azienda agraria costringe l’agricoltore a una continua attività di monitoraggio dello stato fitosanitario e nutrizionale delle colture per poter intervenire tempestivamente con trattamenti agronomici appropriati al fine di ridurre l’incidenza delle avversità biotiche e abiotiche e di limitare l’entità degli eventuali danni – spiega Nicola Silvestri – I droni rappresentano uno strumento ideale per effettuare check-up aziendali ripetuti e a basso costo".