Dopo la bad bank, il Monte cerca il partner

La Reuters rivela un colloquio a Milano tra la presidente Grieco e l’ad di Banco Bpm Castagna. Basta poco per far ripartire il tango

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La danza immobile che è andata in scena per mesi dalle parti del Monte dei Paschi sta trasformandosi in un ballo un po’ più accelerato. Non frenetico, ma più simile a un valzer o a un tango argentino. Nemmeno il tempo di fare i conti dopo il varo dell’operazione Hydra, del progetto di bad bank che ha tagliato la testa al ’mostro Npl’, con la cessione a Amco di 4.798 milioni di euro di crediti deteriorati ’lordi’ (valore netto 2,3 miliardi), di 3.345 milioni di euro di Utp lordi (inadempienze probabili con un valore netto di 1,84 miliardi) e di un patrimonio netto pari a 1.087 milioni di euro, che già il secondo tempo per Rocca Salimbeni sembra essere iniziato. La Borsa non ha premiato particolarmente il passaggio in cda, dopo un rialzo iniziale il titolo Mps è virato in territorio negativo, chiudendo a -2,41%. Ma fino a quando il Tesoro resta al 68% del capitale, le oscillazioni a Piazza Affari non hanno particolari conseguenze.

Più intrigante invece quello che è successo dalle parti della Scala a Milano, precisamente nella sede storica del Monte in via Santa Margherita. Un lancio dell’agenzia Reuters ha riferito di un colloquio tra la presidente di Banca Mps Patrizia Grieco e l’amministratore delegato di Banco Bpm Giuseppe Castagna. Al centro del colloquio, secondo l’agenzia, "una potenziale integrazione tra le due banche". E’ bastato che un giornalista della Reuters vedesse Castagna uscire dal palazzo milanese, per tessere una trama che rientra nell’ordine delle cose.

Sembrano tutti passi obbligati, come in un tango appunto. Prima si approva la bad bank che ripulisce il Monte dei Paschi e lo libera dalle zavorre dei crediti deteriorati, riportando il rapporto tra Npl e crediti da 12,4% a 4,3%. E poi si presenta la sposa con una dote meno ipotecata, anche se più povera dopo quel miliardo e spiccioli girato a Amco, ai possibili pretendenti su piazza. Ed è scontato che Banco Bpm sia il partner con più chance, non solo perché Ubi è oggetto dell’offerta pubblica di Intesa SanPaolo, alleata anche con Bper. Ma anche perché al vertice dell’istituto lombardo-veneto c’è come presidente quel Massimo Tononi che è stato alla guida del Monte dei Paschi anche se per una sola stagione. E da oggi entrerà come capo dell’area rischi Andrea Rovellini, fino a ieri responsabile dell’area finanza e vicedirettore generale a Rocca Salimbeni.

Non è una corsa in avanti, è solo un gioco di scacchi. Castagna non ha risposto a chi gli ha chiesto se avesse incontrato la Grieco. Né a Siena né a Verona esiste un dossier sulla possibile integrazione. E il Tesoro, con il ministro Gualtieri e il direttore generale Alessandro Rivera, non ha preso in considerazione nessuna ipotesi di alleanza, almeno finora. Infine un portavoce di Banco Bpm, sempre alla Reuter, ha smentito "seccamente qualsiasi ipotesi di dialogo in merito a operazioni in corso con Mps".

Ultimo dettaglio, il decreto che il ministero starebbe preparando per regolare l’uscita dal capitale di Mps. Ci sarebbe una bozza con l’autorizzazione a "procedere alle operazioni straordinarie di dismissione". La cessione potrà essere effettuata in una o più fasi, tramite un’offerta pubblica di vendita rivolta a investitori italiani, compresi i dipendenti Mps, o istituzionali. Tra le modalità il decreto cita trattative dirette o operazioni straordinarie, fusioni incluse.