Dopo il passo falso, Estra aspetta gli aretini per approvare i bilanci

La ’diserzione’ di Coingas ha complicato i calendari. Per Intesa 4 milioni di euro. in dividendi ai Comuni

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Stavolta da Arezzo giurano che non mancheranno all’assemblea, che non daranno ulteriore fiato alle trombe di chi giudica Coingas troppo succube ai desiderata dell’ex presidente Macrì. Il forfait inatteso di Franco Scortecci, amministratore di Coingas, comunicato all’ultimo istante agli altri soci di Estra (i senesi di Intesa, i pratesi di Consiag e gli anconetani di Viva Servizi) ha costretto a rinviare l’approvazione del bilancio e la ratifica dell’ingresso di Giovanni Grazzini (commercialista aretino) al posto dell’ex presidente Francesco Macrì, ’stoppato’ dall’Autorità anti corruzione.

In questi giorni le discussioni tra i soci di Estra sono state continue. Per verificare soprattutto le intenzioni di Coingas: senza gli aretini, che hanno il 25% della società, l’assemblea non raggiunge il quorum della maggioranza ultraqualificata (78%) prevista dallo statuto della holding dell’energia. O ci sono tutti e tre i soci forti, Siena, Arezzo e Prato, o non ci può essere assemblea. E non sarebbe bello, nei confronti delle banche e di chi ha sottoscritto il bond da 80 milioni di euro, rimandare ancora l’approvazione del bilancio. Che si è chiuso con ricavi a 1 miliardo e 58 milioni di euro e un utile netto di 28,6 milioni.

Il 23 maggio, data della nuova convocazione, dovrebbero esserci tutti i soci. Così Grazzini diventerebbe consigliere a tutti gli effetti, senza aspettare il verdetto del Tar sui ricorsi di Macrì. E Intesa, come Coingas e Consiag (che però ha quasi il 39%) potrebbero convocare i loro cda e le assemblee per votare i bilanci e le nuove nomine. Stando alle decisioni di Estra, saranno 16 milioni i dividendi da distribuire, quindi ai Comuni di Intesa andranno 4 milioni di euro. Sulla presidenza e il rinnovo del cda, per ora, nessuna novità.