Diffamò il pm Marini e Degortes: sotto processo

Imputato è De Luca. Caso Rossi, depositata in procura una memoria per chiedere l’archiviazione per falso

È iniziato mercoledì a Genova il processo a Massimo De Luca, quello che era stato considerato il "super testimone" dei festini a luci rosse a Siena che sarebbero emersi durante l’indagine sulla morte di David Rossi, il capo comunicazione di Mps precipitato da una finestra del suo ufficio, a Rocca Salimbeni, sede della banca, il 6 marzo 2013.

De Luca, difeso dall’avvocato Massimo Rossi, è accusato di avere minacciato e diffamato il pm senese Nicola Marini e l’imprenditore Antonio Degortes. Secondo l’accusa, sostenuta dall’aggiunto Vittorio Ranieri Miniati, De Luca nel 2019 avrebbe recapitato biglietti e lettere di minacce e avrebbe accusato i due di aver partecipato ai presunti festini. All’udienza di mercoledì era presente Marini, difeso dall’avvocato Enrico De Martino.

L’avvocato di De Luca ha sollevato tre questioni preliminari e l’udienza è stata rinviata a giugno. Il legale di Marini, dopo l’udienza, ha depositato in procura una nuova memoria illustrativa per chiedere l’archiviazione dell’indagine per falso aggravato in cui il magistrato è indagato insieme ai colleghi Aldo Natalini e Antonino Nastasi. I tre magistrati, come si ricorderà, erano titolari del fascicolo sulla morte di David Rossi. La contestazione che viene mossa è quella relativa alla mancata verbalizzazione della perquisizione, con annessa ispezione informatica e sequestro, della stanza usata da Rossi.