"David era l’anello debole Ucciso per farlo tacere"

Carolina Orlandi e i tanti colpi di scena dopo l’audizione del colonnello Aglieco "Una tesserina del domino. Il medico legale ha rilevato nuove lesioni sul corpo"

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di Pino Di Blasio

Carolina Orlandi sta tornando a Siena per una festa familiare, mentre infuria l’ennesima tempesta mediatica sulla morte di David Rossi. L’ultimo ’casus belli’ è il giallo sulla mail disperata di David, ’stasera mi suicido sul serio’, spedita il 4 marzo, che sarebbe stata creata il 7, secondo la polizia postale di Genova.

"Non mi aspettavo così rapidamente tutti questi colpi di scena - è l’incipit di Carolina - e pensavo che già l’istituzione di una commissione parlamentare d’inchiesta fosse un grande risultato. Poteva essere una presa di posizione simbolica da parte della politica. Invece sono emerse tante cose, che acuiscono la mia amarezza. Potevano essere scoperte tanto tempo fa".

La novità su cui insisti è la perizia di un altro medico legale, che avete scelto per far luce sui punti oscuri delle autopsie

"E’ una faccenda molto rilevante e non rivelerò, per ora, il nome del medico legale. Sono anni che elenchiamo evidenze gigantesche, carenze nelle indagini e crepe nelle inchieste. Il corpo di David è stato visto dal professor Gabrielli il giorno dopo la morte, dalla Cattaneo dopo la riesumazione. Ed ora il nostro medico legale ci dice che, purtroppo, è stato fatto un esame abbastanza sciatto. Ci sono delle ferite nuove, lesioni interne ed ematomi non compatibili con la caduta e che fanno pensare a una colluttazione".

La dinamica della caduta è una di quelle evidenze?

"Ci sono state delle perizie, le immagini le abbiamo viste tutte. Il medico legale afferma di non aver mai visto un suicidio simile. David cade in un modo molto strano, come se qualcuno lo tenesse per i polsi dalla finestra e poi lo lasciasse cadere. Hanno provato a spiegarlo come se fosse aggrappato alla barra della finestra e poi avesse provato a risalire. Una ricostruzione difficile da accettare".

L’audizione del colonnello Aglieco è stata la pietra che ha innescato la valanga?

"Aglieco è stata una tesserina di un domino. Stanno venendo fuori tante cose, nuove testimonianze. Penso sia un momento in cui gli equilibri stanno cambiando. Ho sempre pensato che le novità non sarebbero venute fuori da persone coscienziose, ma da situazioni mutate".

Vuoi dire che non c’è più il potere di una volta?

"Non so in che termini gli equilibri stiano cambiando, ma è evidente che dopo le parole di Aglieco in tanti stanno dicendo quello che sanno".

Come pensi sia conciliabile la mail di David creata dopo con le testimonianze nei processi?

"E’ scritto nella relazione della polizia postale di Genova la data di creazione è il 7 marzo. Non sta a me fare le indagini, ma non può passare inosservata quest’anomalia che va verificata. Delle due l’una: o le mail sono state create il 7 marzo, o la Pieraccini e Fanti hanno detto la verità al processo. Non spetta a me dirlo, ma a chi doveva fare le indagini".

Cosa pensi delle 61 foto e i due video non allegati?

"Non è ammissibile che non siano mai state viste quelle foto, che qualcuno abbia scelto cosa far vedere. Con tutti i buchi che ci sono in questa storia, chi fa le indagini si permette di omettere delle foto".

Tu e tua madre Antonella nelle prime ore eravate convinte che David si fosse suicidato

"Non avevo nessun elemento, se non l’istinto, per pensare che David fosse stato ucciso da qualcuno. E’ la dimostrazione che avevo fiducia nella giustizia, che non sono mossa da complottismo. Poi ho visto le foto della caduta, tutto il materiale, la mail in cui David scrive di voler parlare con i magistrati due giorni prima di morire. Quando ci hanno sequestrato il materiale, siamo tornate dai magistrati in buona fede. ’Scusate forse vi siete persi questo’, opponendoci all’archiviazione. Ma dalla procura di Siena abbiamo trovato solo un muro. Le seconde indagini non potranno mai riparare agli errori delle prime".

Cosa pensi sia accaduto?

"Dal momento in cui David manifesta l’intenzione di voler parlare con i magistrati, diventa l’anello debole. Penso che siano andate delle persone per spaventarlo, per convincerlo a non parlare, che la situazione sia degenerata e che abbiano commesso tanti errori. Il mio obiettivo è sapere cosa è successo quella notte e riaprire le indagini, anche per omicidio".