Dai vaccini Curevac ai nuovi spazi a Bellaria La strategia dell’industria per le pandemie

Il Governo Draghi dovrà inserirsi nell’accordo con l’industria tedesca per dirottare a Rosia una decina di milioni di dosi. Prossimo alla conclusione l’iter per il piano operativo di Sovicille, che prevede circa 80 ettari di ampliamento per Philogen e Gsk

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di Pino Di Blasio

Non è una partita solo italiana quella che si gioca sul polo Gsk di Rosia. E’ un braccio di ferro all’interno della multinazionale, tra gli stabilimenti del Belgio, la nuova industria voluta da Angela Merkel in Germania e il sito di produzione dei vaccini in Italia, con il quartier generale tricolore a Verona che cerca di difenderlo. Nel grande contratto firmato mesi fa tra Gsk e Curevac, oltre all’apertura di un sito produttivo a Marburg, c’era anche la promessa di produrre 100 milioni di dosi "utilizzando la consolidata rete di produzione Gsk in Belgio", come recitava la nota sull’accordo.

"GlaxoSmithKline e CureVac hanno annunciato una nuova collaborazione - scrivevano le due multinazionali inglese e tedesca il 3 febbraio - da 150 milioni di euro per sviluppare congiuntamente vaccini mRNA di prossima generazione per COVID-19 con il potenziale per una soluzione multi-valente per affrontare più varianti emergenti della malattia. GSK sosterrà anche la produzione fino a 100 milioni di dosi del candidato vaccino COVID-19 di prima generazione di CureVac CVnCoV nel 2021". Siamo sempre fermi allo stesso punto, mentre in Germania e in Belgio aspettano la fine dell’iter di approvazione per cominciare a mandare agli Stati i vaccini prodotti. In attesa di quello di prossima generazione che rivoluzionerà tutte le campagne vaccinali europee. Siena tenta di inserirsi in una partita che si gioca a livello di cancellerie e board di multinazionali, sperando che a Rosia possano essere prodotti dieci o 20 milioni di dosi di vaccino. Ma servirebbe una mossa governativa di Draghi, con fondi per lo sviluppo sul tavolo, più che i sit in di parlamentari e le istanze dei sindacati.

Non è l’unica partita che si gioca dalle parti di Rosia. Sta per concludersi l’iter del piano operativo del Comune di Sovicille, che destina l’area dell’ex Bayer Biologicals a nuovi siti produttivi. Oltre a Gsk interessata a quegli 80 ettari, c’è anche la Philogen dei fratelli Neri, prima matricola in Borsa nel 2021, che vuole ampliare la sua sede produttiva. E sarà interessante conoscere i progetti delle due aziende sui nuovi fabbricati.

La partita sulla sanità che coinvolge più direttamente la città è quella sul nuovo polo sanitario che dovrà nascere in viale Sardegna, all’interno di quello che era il Palazzo della Provincia. Venerdì è programmata la firma del protocollo d’intesa tra la Regione (che pagherà alla Provincia il prezzo dell’immobile), la Provincia, il Comune di Siena, l’Asl Toscana Sud Est e l’Azienda ospedaliero universitaria. Di quello che troverà spazio in quel contenitore mai usato si è già detto, si va dai poliambulatori oggi a Pian d’Ovile, a un ospedale per le cure intermedie, di cui sente tanto il bisogno a Siena. Così come si è parlato di come la Provincia investirà quei 10 milioni che dovrebbe pagare la Regione: saranno destinati alle nuove scuole. Tutti d’accordo, anche su ampliamenti e destinazioni d’uso. Bisogna solo partire.