"Dai papà, anche oggi un piccolo passo"

Il post di Niccolò Zanardi sui social mentre stringe la mano del padre. Troppa pressione mediatica, l’ospedale sospende i bollettini medici

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Sono ore cruciali, fatte di attesa e poche parole. Le uniche frasi che emergono in questo susseguirsi di bollettini sono quelle cariche di emozioni e speranza. Parole che fanno dimenticare perfino la diagnosi e la dinamica dell’incidente, perché vanno dritte al cuore di chi è padre, di chi è figlio. E’ Niccolò, il figlio di Alex, a far commuovere tutti. Poche righe che accompagnano uno scatto sul suo profilo Instagram che fanno tremare. E’ la sua mano che tiene la mano del padre. "Io questa mano non la lascio – si legge –. Dai papà, anche oggi un piccolo passo avanti".

Un legame indissolubile, intimo, profondo, raccontato da due mani, che non sono sole però. Ci sono, anche se da lontano, quelle di altre milioni di persone che amano Alex, lo ammirano e lo vogliono in vita, nella sua vita. Una vita che adesso è in mano al Policlinico Le Scotte, che indiscutibilmente sente la pressione: in ballo c’è il futuro di un uomo, prima che di uno sportivo, fatto di altri giorni in Terapia intensiva. Per questo quello di ieri è stato, almeno per il momento, l’ultimo bollettino medico. A decidere questo cambio di strategia, dopo ore di riflettori puntati addosso, tv e giornalisti asserragliati davanti alle Scotte, i medici in accordo con la famiglia. La definisce "la fase della razionalità" il direttore sanitario dell’Aou Roberto Gusinu. "Abbiamo passato la fase emozionale ora dobbiamo essere razionali – spiega –. L’équipe lavora serenamente, c’è grande equilibrio, ma riteniamo di dover fare questo passo anche per ridurre la pressione mediatica sull’ospedale. Ricordo che siamo in una fase ancora difficile, stiamo cercando di preservare il Policlinico che resta una struttura Covid. Non che la stampa ci disturbi – ha puntualizzato – ma non prevediamo variazioni a brevissimo tempo".

La questione dell’impatto emotivo Gusinu l’aveva già anticipata martedì. Era nell’aria il fatto che comunicazioni e coinvolgimento mediatico sarebbero andati a scemare. Quello che si vuole evitare è che tutto il personale, medici, infermieri, operatori sanitari, compresi i dirigenti, si sentano sotto pressione, considerando che l’Italia è con il fiato sospeso in attesa di novità e riscontri proprio da chi si sta impegnando al massimo. "Come per tutti i pazienti – tiene a precisare Gusinu – anche su Zanardi si alterna una équipe formata principalmente da venti medici fra anestesisti-rianimatori e neurochirurghi". Con loro prosegue il neuro-monitoraggio in Terapia intensiva. Le lesioni al volto e alla testa sono quelle che al momento destano maggiore preoccupazione. Il conforto, però, resta se si pensa al trascorrere delle ore e alla continua stabilità dei parametri fisici.