Da Speranza a Franco, i ministri per Siena

L’accordo milionario sugli anticorpi di Tls ora può essere firmato. Il nuovo titolare del Tesoro conosce benissimo il dossier Mps

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di Pino Di Blasio

Non siamo più ai tempi del ’governo del panforte’, con tre ministri senesi nella compagine del Prodi1, quindi dobbiamo giocoforza accontentarci. Inoltre ci manca il deputato del collegio ed è difficile sperare di avere tecnici nelle Terre di Siena che avrebbero potuto aspirare a un dicastero nel governo tecnico-politico di Mario Draghi. Ma, in ogni caso, non è andata troppo male alla provincia , perché nel nuovo esecutivo, ci sono quattro ministri che potrebbero regalarci decisioni cruciali per il nostro futuro.

Il primo dei quattro è una conferma, Roberto Speranza al ministero della Sanità. E’ uno dei principali supporter del progetto anticorpi monoclonali della Fondazione Toscana Life Sciences, nella sua visita a Siena, ai laboratori di Torre Fiorentina, aveva annunciato finanziamenti per 80 milioni complessivi sulla ricerca e sulla produzione degli anticorpi. La crisi del governo Conte è capitata proprio a ridosso della firma dell’accordo con Invitalia per far entrare la società di Stato nel capitale sociale di Tls sviluppo e per ridare il via al lotto 23 come stabilimento per la produzione di prototipi di vaccini e anticorpi. Il fatto che il ministro non sia cambiato, anche se non si sa ancora nulla delle sorti del commissario Covid Domenico Arcuri, che è anche ad di Invitalia, fa ben sperare in una riaccelerazione dell’aiuto governativo a Tls.

Secondo ministro gradito a Siena è Enrico Giovannini. Il presidente dell’Asvis, l’associazione per lo sviluppo sostenibile, è legato a filo doppio con Siena tramite il Santa Chiara Lab e il professor Angelo Riccaboni, presidente della Fondazione Prima. Non è un caso che Giovannini venga a Siena ogni anno (l’ultima volta nelle stanze di Palazzo Pubblico) per inaugurare l’apertura della Scuola avanzata sullo sviluppo sostenibile. Una Scuola che richiama 40 laureati e dottori di ricerca e ha l’ambizione di formare manager, tecnici e docenti sullo sviluppo green delle economie. Avere Giovannini come ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, da coniugare con il nuovo dogma della sostenibilità, è più che una garanzia.

Toccherà a Daniele Franco, fino a ieri direttore generale di Bankitalia, trovare la soluzione per il Monte dei Paschi ed esercitare, assieme al premier Draghi, una ’moral and financial suasion’ per convincere Unicredit a fondersi con Siena. Il nuovo ministro dell’Economia conosce benissimo la situazione del Monte e sa che la soluzione strutturale va trovata subito.

Infine c’è Cristina Messa, ministro dell’Università, prima rettrice a Milano Bicocca, membro del comitato di indirizzo del Santa Chiara Lab. Assieme a Roberto Cingolani, ministro per la transizione ecologica, uno dei docenti della scuola voluta da Giovannini a Siena, può coniugare i modelli dell’armonia sostenibile incarnati nel Buongoverno in misure concrete.