Da Capitano della Torre si imbattè nella sfortuna Vincere in Piazza l’unica cosa che gli è mancata

Migration

Quello di Capitano della Torre non fu per Franchi un incarico secondario rispetto a quelli ottenuti in ambito sportivo, ed era arrivato a quel ruolo e al Palio rovesciando un percorso tradizionale, ovvero costruendosi da solo prima la propria immagine a livello nazionale e internazionale e dopo mettendo a disposizione della città le proprie qualità umane e le conoscenze acquisite. Ancora prima del Palio però aveva capito Siena e vi si era attaccato in maniera morbosa. Da Capitano si imbatté in una cosa che non conosceva: la sfortuna. La vittoria del Palio, infatti, è stata l’unica cosa che gli è mancata con 17 palii corsi con 7 diversi fantini. L’accordo raggiunto con Silvano Vigni detto Bastiano negli ultimi anni della sua vita era stato il suo più prestigioso colpo paliesco, con la Torre che poteva recitare un ruolo determinante nella strategia paliesca. Interpretò il difficile ruolo di Capitano girando per le campagne senesi, incontrando dirigenti e fantini con la stessa cordialità di quando interveniva a congressi, senza mai approfittare della sua posizione per rincorrere privilegi e spesso non ricevendo la riconoscenza sperata. Lo ha fatto infine con una saggezza tutta sua, con l’autorità dell’oratoria con la quale riusciva a catalizzare l’attenzione dell’assemblea e con l’equilibrio di chi considerava il Palio un bellissimo gioco.