"Cup unico, prenotare è diventato impossibile"

La denuncia dei sindacati "La Regione deve vigilare Serve un monitoraggio"

‘In molti casi è mancata la comunicazione al paziente del nuovo appuntamento. Per effetto di questa inefficienza sembra che nella programmazione delle visite specialistiche alcuni appuntamenti siano rimasti vuoti, senza nessuna prenotazione inserita e con gli specialisti inattivi nonostante le lunghissime liste di attesa’, denunciano le sigle sindacali senesi Cgil, Spi Cgil e Fp Cgil. Il nocciolo della situazione sta nella ‘falsa ripartenza’ della sanità pubblica - Asl Toscana Sud Est - dopo la fase di emergenza Covid che ha costretto per mesi ad annullare l’attività ordinaria e non urgente. Poi dal 4 maggio la Regione ha autorizzato la ripresa dell’attività ordinaria con recupero delle attività saltate e che tali prestazioni devono essere effettuate per 12 ore al giorno per 6 giorni a settimana, con due turni giornalieri ugualmente operativi. ‘Curarsi oggi nelle strutture sanitarie pubbliche è più difficoltoso di prima del Covid, tutte le procedure di accesso alle prestazioni, quando si riesce a collegarsi, si sono ulteriormente complicate sia nei tempi che nelle modalità – dicono i sindacati -. Prenotare attraverso il Cup unico è divenuto impossibile, attese con tempi lunghissimi per poi sentirsi rispondere che non si può prendere l’appuntamento, che bisogna ritelefonare fra una settimana e forse nel frattempo la salute di quella persona è ulteriormente peggiorata. La Cgil dunque chiede ‘che la Regione vigili sull’applicazione delle proprie delibere al fine di assicurare la corretta funzionalità di ripartenza di tutti i servizi sanitari. E vogliamo essere parte attiva di un monitoraggio e di una verifica costante degli impegni e degli obbiettivi intrapresi dalle Aziende Sanitarie, su temi importantissimi come l’organizzazione, l’accesso e le attività della rete ospedaliera ambulatoriale e chirurgica, dei pronto soccorso, delle dotazioni organiche ottimali e necessarie, della telemedicina, del rapporto con il privato accreditato’.