Crac Mens Sana basket, revocato il sequestro conservativo a Olga Finetti

L'avvocato Giglio: "I beni provengono dal patrimonio ereditato e non da attività illecite"

Un'aula di tribunale

Un'aula di tribunale

Siena, 18 novembre 2018 -Revocato il sequestro conservativo ad Olga Finetti, ex  segretaria della società biancoverde fallita nel 2014. La curatela, com'è noto, aveva formulato, nel mese di marzo 2016, una richiesta di risarcimento di oltre 33 milioni di euro, nei confronti dei membri del cda e del Collegio sindacale della Mens Sana Basket.

Olga Finetti aveva fatto parte del  consiglio di amministrazione  solo per pochi mesi ma era stata citata in giudizio soprattutto in quanto ritenuta “amministratrice di fatto” della Mens Sana. Nel corso della controversia, il Fallimento Mens Sana aveva anche sequestrato il consistente patrimonio della Finetti, già posto sotto sequestro penale (poi revocato nel mese di gennaio 2018).

Ebbene, il 15 novembre scorso, a seguito dell’accordo raggiunto tra i convenuti ed il Fallimento, si è estinto il giudizio incardinato presso il Tribunale di Firenze ed è stato revocato il sequestro conservativo. Tale epilogo si pone in continuità con una serie di risultati che Finetti, assistita dall’avvocato Giulio Massimo Giglio del Foro di Roma, ha ottenuto negli ultimi mesi: ad aprile 2018 il Tribunale di Firenze ha accolto il reclamo avverso il sequestro civile (riducendo l’entità dello stesso, nei soli confronti della Finetti, da ben 33 milioni a 3,5 milioni di euro) mentre a maggio 2018 il Tribunale di Siena ha accolto l’opposizione allo stato passivo presentata dalla Finetti, ammettendola al passivo per i crediti da lavoro maturati quale segretaria della Mens Sana, respingendo cosi la tesi volta a individuarla come amministratrice di fatto.

Sono state vittorie decisive che, unitamente al recente epilogo, confermano la tesi che abbiamo sempre sostenuto: Olga Finetti non ha mai avuto un ruolo attivo all’interno della Mens Sana, essendo stata per anni una mera segretaria e avendo ricoperto, solo formalmente e in modo passivo, la carica di amministratrice per pochissimi mesi. I beni sequestrati, come affermato anche dalla magistratura penale, provengono dal patrimonio familiare ereditato e non certo da attività illecite legate alla Mens Sana”, ha commentato l’avvocato Giglio.