L'Amiata è già pronto, anche con le misure anticovid

Stefano Papi, presidente di Isa: "Lo sci costringe al distanziamento e qui non ci sono rifugi dove assembrarsi". Nuove tecnologie per l'innevamento

Sciatori alla partenza dalle piste sull'Amiata

Sciatori alla partenza dalle piste sull'Amiata

Abbadia San Salvatore, 20 novembre 2020 - Sull'Amiata stanno ultimandosi i preparativi per aprire le piste alla stagione invernale sciistica. Lavori di sistemazione degli impianti di risalita, dei fondi delle piste, delle intese tra i gestori. Poco ancora e tutto sarà pronto. Per aprire si dovrà, attendere la neve. O che si creino le condizioni climatiche per produrla artificialmente. Ecco l'Amiata si presenta al via di questa stazione con alcune novità importanti. Principalmente legate proprio all'impianto di innevamento artificiale. Che , da questa stagione, potrà contare su una torre di raffreddamento delle acque da trasformare in neve. E' stata realizzata alla “Marsigliana”, nel territorio del comune di Seggiano, vicino all'invaso che raccoglie acqua per alimentare i “cannoni”. Neve artificiale, sempre più la speranza per una montagna come l'Amiata sottoposta all'arrivo dei venti caldi in un inverno che potrebbe ripetersi non molto freddo.

Ma sull'Amiata c'è fiducia. Anche a fronte delle problematiche causate dalla pandemia. Parliamo delle misure anti contagio che, sottolineano gli operatori, sono ridotte al minimo.

“Da noi - dice Stefano Papi, presidente di Isa, la società che gestisce gran parte degli impianti di risalita - i distanziamenti sociali sono garantiti dagli sci. Con essi è difficile star vicini l'uno con gli altri, le distanze sono assicurate. Sulla seggiovia è raro che si trovino seduti accanto due persone sconosciute. Il problema si pone dove ci sono le cabinovie, ovvero spazi ridotti che ospitano diverse persone. Aggiungo che l'abbigliamento dello sciatore è assai protettivo e che sull'Amiata non ci sono rifugi dove si incontrano a mangiare centinaia di persone. Insomma le misure protettive credo siano assicurate”.

Stefano Papi, presidente di Isi la società che gestisce gli impianti amiatini
Stefano Papi, presidente di Isi la società che gestisce gli impianti amiatini

Per gli altri problemi l'intesa sulla conferma dello ski-pass unico è stata sottoscritta insieme ad un protocollo, condiviso anche dai comuni di Abbadia San Salvatore, Castel del Piano e Seggiano, competenti nei territori dove insistono piste e impianti di risalita, dove si stabiliscono temi e modalità di interventi. Dalla battitura delle piste, alla messa in funzione degli impianti per la produzione di neve artificiale. Il tutto con il primario scopo di tenere aperta la stazione, almeno i campi scuola, il più possibile. Per farlo occorrono, però, mezzi finanziari. Le società che gestiscono gli impianti si dicono pronte a questo ma chiedono sostegno economico.

“Noi -dice ancora Stefano Papi- sosteniamo costi spesso non ricoperti dai ricavi. Ma assicurano l'apertura della stazione che consente di far girare le attività alberghiere, commerciali, della montagna. Va da sé che abbiamo bisogno di essere sostenuti. Da soli non possiamo farcela”.

Un tema, questo, che la Regione ha mostrato di tener in evidenza e terrà ancora in evidenza. In passato c'è stata attenzione per le montagne-stazioni turistiche della Toscana.

“Il nostro auspicio, ma credo quello di tutti gli altri operatori è - conclude Stefano Papi- ci sia attenzione verso un settore che riesce comunque a dare sempre importanti effetti economici ai propri territori.”