"Così abbiamo scovato il contagio da Omicron. Ora potrebbero esserci altri casi in giro"

Maria Grazia Cusi, direttrice del laboratorio di Microbiologia delle Scotte: "Con variante i non vaccinati rischiano terapia intensiva"

Il policlinico di Siena

Il policlinico di Siena

Siena, 15 dicembre 2021 - "Potrebbero esserci anche altri casi di variante in giro. La giovane inglese era asintomatica e se non avesse avuto necessità di venire in ospedale per altro, non avremmo scoperto la sua positività e tantomeno la presenza della Omicron. Per questo oggi è importante fare tamponi di sorveglianza e sequenziarne il più possibile alla ricerca della variante. Oltre a vaccinarsi naturalmente, visto che il vaccinato ha bassa carica virale e dunque minore possibilità di infettare".

(Nella foto la professoressa Maria Grazia Cusi, direttore del Laboratorio di Microbiologia e Virologia delle Scotte)

La professoressa Maria Grazia Cusi, direttore del Laboratorio di Microbiologia e Virologia
La professoressa Maria Grazia Cusi, direttore del Laboratorio di Microbiologia e Virologia

È la raccomandazione della professoressa Maria Grazia Cusi, direttore del Laboratorio di Microbiologia e Virologia delle Scotte. Questa Unità del policlinico Senese martedì ha dato notizia dell’individuazione del primo caso in Toscana di Omicron, trovato su una giovane turista inglese arrivata da Firenze a Siena l’8 dicembre e finita al pronto soccorso delle Scotte in seguito ad un malore.

Com’è stato scoperto il caso?

Chi entra in ospedale attraverso il pronto soccorso e chiunque ha un’attività programmata, è sottoposto a tampone. C’è una circolare del Ministero che indica di sequenziare il più possibile i tamponi positivi, per sorveglianza sulla circolazione di varianti: dobbiamo farlo almeno su una campionatura dei tamponi positivi che ci arrivano dall’area vasta, almeno il 20-30 per cento. In Toscana noi siamo uno dei tre centri che fa questa operazione. Vengono sequenziati i tamponi che hanno carica virale alta. Il sequenziamento genomico richiede anche una settimana, solitamente si fa quello del gene della Spike, che è indicativo per la presenza di variante.

Cos’è accaduto con la turista ?

Dopo la positività del tampone, abbiamo fatto un primo screening genetico che rivela se c’è qualche variazione nella sequenza classica dei geni. Lo screening ha dato un esito anomalo, per cui abbiamo proceduto con il sequenziamento.

Quali caratteristiche ha?

Ci sono cambiamenti nella sequenza delle letterine del Dna. La Omicron presenta 32 mutazioni solo nella Spike e altre nell’intero genoma; ha una decina di mutazioni in più rispetto la Delta. Queste mutazioni nelle sequenze determinano un diverso riconoscimento da parte degli anticorpi.

Il vaccino può non essere efficace?

Non si può dirlo. Dai pochi dati provenienti dal Sudafrica, dove questa mutazione è comparsa, deduciamo che chi ha fatto due dosi di vaccino contrae una infezione in forma lieve. Tutt’altro per chi non è vaccinato o chi ha co-morbilità, che va incontro a ricovero in intensiva e intubazione. Il caso della giovane inglese, vaccinata e asintomatica, conferma che la possibilità di rimanere contagiato c’è. Con la terza dose invece il titolo anticorpale aumenta così tanto da escludere anche il contagio.

La Omicron è più contagiosa?

Il fatto che in Inghilterra i contagi stiano raddoppiando fa pensare a un maggior indice di contagiosità. Ma non ci sono evidenze scientifiche.

Con la Omicron quale è la prospettiva?

Può sostituire la variante oggi più diffusa, la Delta. Non vuol dire che sia più pericolosa: questo dipende dalla copertura vaccinale dalla popolazione. Il vaccinato con due dosi se viene contagiato è di solito asintomatico, non sta male: allora il virus può diventare endemico, in circolazione nella popolazione alla stregua di un’influenza. Il virus che ha subito tante modificazioni può risultare alla fine meno virulento, in una popolazione vaccinata. Comunque indipendentemente dalla Omicron, andiamo incontro a aumento dei casi in corrispondenza delle feste. Paola Tomassoni