Condannato Zonin, il re del Castello di Albola

Sei anni e sei mesi per l’ex dominus della Banca Popolare di Vicenza. Le sue tenute senesi sono gestite dai figli e sono "operative"

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SIENA

Gianni Zonin, la cui famiglia è titolare da 41 anni della Tenuta Castello di Albola nel Chianti Classico, a Radda, è stato condannato in primo grado dal Tribunale di Vicenza a 6 anni e 6 mesi come ex presidente della Banca Popolare di Vicenza, per irregolarità rilevate nella gestione dell’istituto veneto, poi dichiarato fallito. Cosa che non riguarderebbe la gestione dell’azienda chiantigiana. Nei confronti di Zonin l’accusa aveva chiesto una condanna a 10 anni di reclusione.

Sempre per le vicende legate alla banca, per quanto riguarda gli altri imputati nel relativo processo, l’ex vicedirettore generale Emanuele Giustini è stato condannato a 6 anni e 3 mesi, gli altri ex vice dg Paolo Marin e Andrea Piazzetta a 6 anni. I reati contestati agli imputati erano di falso in prospetto, ostacolo alla vigilanza e aggiotaggio. Il processo è durato oltre due anni, e sono state tenute 116 udienze.

La vicenda della Banca Popolare di Vicenza, con anche informazioni circa le tenute di Zonin in varie parti d’Italia compresa appunto Radda in Chianti, era stata ripercorsa in tante inchieste giornalistiche e in libri sul periodo dei banchieri ’sbancati’. Il processo - presidente del collegio giudicante, Deborah De Stefano - ha riguardato la banca vicentina, il crac conseguente e poi la cessione a Intesa Sanpaolo per un euro. Le parti civili avevano chiesto il sequestro anche delle proprietà nel Chianti e a San Gimignano di Gianni Zonin, n, ma né il Castello di Albola nè l’Abbazia di Monte Oliveto a San Gimignano sono stati bloccati, anche perché la gestione e le proprietà sono dei rampolli di Zonin. Sempre appartenuta a famiglie nobili, nel 1980 Albola passò alla famiglia Zonin, "che, in un’ottica di espansione al di fuori del Veneto, iniziò a concentrarsi sull’acquisizione di tenute in tutta Italia" come si spiega nella scheda. Che, come trapelato ieri dal Comune di Radda, è pienamente operativa.

Per quanto riguarda le novità su Mps, dopo il petardo scoppiato per la presunta cordata americana (l’advisor è l’ex deputato dem Norm Dicks, è stato membro del Congresso dal 1977 al 2013), ieri è toccato a Carlo Cimbri, ad Unipol, mettere la pietra tombale sulle voci di matrimoni a tre con il Monte come lato del triangolo. "Mps è un’ipotesi che non c’è mai stata - ha detto Cimbri, accelerando sull’operazione Bper-Banco Bpm -. Crescere

è importante ma facendo operazioni razionali in termini di proporzioni. Mi pare che le dimensioni di Mps siano esagerate per Bper".