Colpi di accetta alla sorella: arrestato

Un 25enne di Colle è accusato di tentato omicidio. INterrogato dal gip ha negato tutto: si difendeva e non voleva farle male

Carabinieri (foto d'archivio)

Carabinieri (foto d'archivio)

Siena, 1 maggio 2021 - Una lite in famiglia. Giovanissimi i protagonisti, fratello e sorella. Può accadere. Quante volte capita di trovarsi distanti, di alzare la voce e magari accapigliarsi. Poi tutto passa. E la situazione si ricompone. Ma a Colle è successo qualcosa di diverso, su cui la procura dovrà ora fare approfondimenti. Perché il giovane ha impugnato un’accetta scagliandosi contro la sorella e ferendola, per fortuna non gravemente.  Tragedia sfiorata. Voleva ucciderla, sostengono gli investigatori. Che arrestano l’uomo per tentato omicidio. Un’accusa che l’ha portato in carcere a Santo Spirito. L’udienza di convalida si è svolta giovedì davanti al gip Jacopo Rocchi che, al termine dell’interrogatorio, ha convalidato la misura cautelare. Per ora resta in cella e deve rispondere di tentato omicidio.

Teatro dell’aggressione è Colle Val d’Elsa. Fratello e sorella condividono l’abitazione. Lui ha 25 anni e non può uscire di casa a seguito di una ’misura’ relativa ad un’altra vicenda che riguarda la sua sfera personale. Stalking. Ma questa è un’altra storia. Cosa sia accaduto qualche giorno fa in quell’abitazione saranno adesso i carabinieri, coordinati dal pm Nicola Marini, a chiarirlo. L’inchiesta vera infatti inizia adesso. Certo è che l’uomo ha colpito la ragazza con un’accetta durante un’accesa discussione. Lei per difendersi dai colpi ha utilizzato una seggiola tanto è vero che sarebbe rimasta ferita in maniera importante ma ad una mano e ad un braccio. Solo qualche graffio nell’altro. Oltre 40 i giorni di prognosi, non c’è comunque stata necessità di ricoverarla.

L’arrestato, difeso dall’avvocato Alessia Angelici, ha deciso di chiarire subito davanti al giudice la sua posizione. Ha preferito non avvalersi della facoltà di non rispondere. Sostiene infatti una tesi completamente diversa da quella che la cronaca ha restituito in prima battuta. In realtà lui si stava difendendo ma, soprattutto, non aveva assolutamente intenzione di causare danni permanenti alla sorella. Tantomeno di ucciderla. Non ha inferto colpi tali da ledere organi vitali, ma soltanto le braccia. La difesa ha chiesto che l’accusa fosse semmai di lesioni, nessun tentato omicidio. Ma il gip Rocchi al momento non ha cambiato l’ipotesi tratteggiata dagli investigatori. Che adesso indagano. Sarà importante, per esempio, una consulenza per capire la sequenza dei colpi, in particolaere la direzione in cui sono stati scagliati. In quale parte del corpo avrebbero raggiunta la donna se non avesse utilizzato la sedia per farsi scudo. Forse si scaverà anche sulla personalità dell’arrestato.