LODOVICO ANDREUCCI
Cronaca

Colle: ascensore chiuso!. Adesso si corre ai ripari con il ‘trasporto sociale’

La giunta ha approvato un provvedimento volto a dare una rapida risposta alle impellenti esigenze di mobilità delle fasce più fragili della popolazione .

Ascensore a Colle ancora chiuso, si corre ai ripari. Deciso dalla giunta un nuovo servizio di trasporto sociale: al via il progetto sperimentale tra Castello e Colle Bassa. La giunta ha approvato un provvedimento volto a dare una risposta alle esigenze di mobilità delle fasce più fragili della popolazione. È stato infatti istituito il ‘servizio sperimentale transitorio sociale di interesse generale di trasporto assistito’ tra la parte alta e la parte bassa. Questo servizio, esclusivamente a carattere sociale, nasce in risposta alla prolungata inattività dell’impianto di risalita, inaugurato nel 2006 e oggi fermo da anni per problemi tecnici. Sotto il fronte della ripresa dell’ascensore nell’atto approvato dalla giunta si legge solamente: l’amministrazione ha affidato un incarico per la risoluzione dei problemi dell’impianto con una previsione di riattivazione prevista non nel nuovo anno. Di conseguenza si parla già del 2027. L’ascensore ha completamente rivoluzionato la mobilità dolce della città e la sua chiusura ha causato notevoli disagi, soprattutto ai residenti del centro storico alto, dove vivono circa 908 persone, con una significativa percentuale di anziani over 65, molti dei quali in condizioni di fragilità. Così, in attesa della riattivazione dell’impianto è stato deciso di intervenire con un servizio straordinario. Il trasporto non rientra nei servizi di trasporto pubblico locale (Tpl), ma ha natura esclusivamente sociale, con accesso gratuito e criteri di selezione rigorosi. I beneficiari saranno: persone con disabilità motoria o certificata, persone over 65 in condizione di fragilità sociale, residenti in alloggi sociali nella parte di Colle alta e persone segnalate dai servizi sociali per situazioni di disagio economico e sociale. L’accesso avverrà su segnalazione dei servizi sociali, dei medici di medicina generale o su richiesta documentata dell’interessato. La gestione operativa del servizio sarà affidata alla Fondazione Territori Sociali AltaValdelsa (Ftsa), con risorse dedicate pari a 60mila euro. Ftsa si occuperà del coordinamento e della realizzazione del servizio fino al 31 dicembre 2025, in base a una convenzione che sarà sottoscritta con il Comune. Ad oggi si tratta di un atto del comune, servirà ancora del tempo per poter far entrare in servizio di trasporto sociale. Un tempo il piccolo bus che attraversava il Castello veniva chiamato ‘pollicino’, forse in questo caso si potrebbe parlare della ‘navetta amica’.

Lodovico Andreucci