Città d’arte, ecco chi può richiedere i fondi

La presenza di Siena nella lista dei beneficiari del decreto di agosto riconosce il nostro status e le perdite subite dal mercato locale .

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di Antonella Leoncini

SIENA

Dopo il decreto di agosto che riconosce Siena nella lista delle 29 città d’arte che beneficeranno di 500 milioni a fondo perduto per cultura e turismo, si sono aperti altri capitoli: quale sarà il plafond per la nostra città, quanti sono i milioni che arriveranno, quali sono le attività commerciali, i taxi e gli Ncc che potranno fare richiesta, quali le procedure, i termini e i limiti? Occorrerà attendere i decreti attuativi del decreto in cui si parla di un contributo alle attività "di vendita di beni o servizi al pubblico" che a giugno abbiano registrato perdite del 50 per cento rispetto al 2019 in città, come Siena, ad alto flusso turistico.

"Il 90 per cento dei flussi che arrivano a Siena passano per il Duomo – ricorda il rettore di Opera della Metropolitana Guido Pratesi – È ovvio il nostro contributo da protagonisti al riconoscimento di Siena nella lista delle ventinove città d’arte destinatarie dei contributi a fondo perduto del dl di agosto". E se questo decreto non interessa il complesso della Cattedrale, altra questione è il Fondo emergenze imprese e istituzioni culturali: prevede 50 milioni di euro per i musei e luoghi della cultura non statali e per il quale Opera si è attivata: ha presentato richiesta per accedere ai contributi per la perdita subita nel lockdown e nei mesi successivi. "Un intervento giusto e indispensabile – sostiene il rettore – se non per colmare, almeno compensare i gravi danni economici sopportati nel periodo di chiusura e di attività ridotta dei nostri musei. Nonostante le gravi perdite, le azioni di ordinaria amministrazione, recupero e valorizzazione del nostro patrimonio, con i costi relativi, sono andate avanti".

Arte è sinonimo di cultura che vuol dire anche musica tanto più in una città come Siena che ha l’Accademica Chigiana. "Ha i suoi programmi, corsi, spettacoli, anche un museo e, quindi, partecipa - osserva Angelo Armiento direttore amministrativo - allo status di Siena città patrimonio dell’Unesco: questo riconoscimento può aver avuto un ruolo nella scelta di Siena fra le città d’arte destinatarie dei contributi". Intorno alla Chigiana gravitano differenti servizi affini alle attività commerciali nei centri storici di cui si occupa il dl. "L’Accademia - continua Armiento - ha un’attività istituzionale ed una commerciale, in parte affidata a gestori esterni".

"La presenza di Siena nella lista delle ventinove città d’arte destinatarie dei contributi a fondo perduto del dl agosto per turismo e cultura riconosce il suo ruolo di eccellenza nel panorama nazionale artistico - dice Elisa Bruttini direttore scientifico Fondazione Musei Senesi -. Si tratterà di valutare con attenzione il contenuto del decreto: cosa si intende per attività commerciali aperte al pubblico nei centri storici; chiarire se sono inclusi i servizi museali: cioè, prenotazioni, biglietteria, sorveglianza, visite, guide ed altro". Un’altra questione sta a cuore al direttore scientifico: quella dello status territoriale di città d’arte, di cui parla il dl di agosto. "I flussi si spostano nel territorio e ciò che accade a Siena è specchio delle altre realtà limitrofe. Ad esempio San Gimignano, nella stessa rotta dei flussi che arrivano nel capoluogo: adesso i movimenti hanno ripreso ma le perdite nei mesi precedenti sono state alte. Dobbiamo scandagliare ciò che intende il decreto e se, fra l’altro, per le città d’arte ragiona anche in un’ottica di sistema integrato".